Stefano Calvagna ci riporta sulle strade della Capitale, in Cattivi & Cattivi, con una guerra tra bande rivali e una polizia che non riesce a porvi fine. Un genere a cui siamo abituati, ma che non smette di sorprenderci per la cruda realtà che si cela nei quartieri più disagiati di una Roma nascosta.
Cattivi & Cattivi – Trama
Il commissario Parise è messo a dura prova dalla vita e la notte di Natale si ritrova in mezzo alla strada, dopo che la moglie lo ha cacciato di casa. I problemi in famiglia sono sorti perché il marito, a dire della moglie, continua a mettere lei e la figlia in secondo piano, per stare “in mezzo alla strada a difendere la gente”.
Il commissario è così ossessionato dal suo lavoro e dall’instancabile lotta contro il crimine da aver dimenticato quanto sia importante la propria famiglia.
Dall’altro lato conosciamo anche il poliziotto Sarri. Anche lui ha una famiglia, ma riesce a conciliare meglio il lavoro e la casa, tenendo le due cose separate e non solo riesce a vivere più serenamente, ma ha anche una stabilità economica migliore.
Insieme combattano il crimine, cercando di trovare un modo per placare la guerra tra bande rivali. In particolar modo i due danno la caccia a due piccoli criminali che fanno capo al Boss Savio, colui che gestisce il traffico di droga di Roma Nord. Proprio il Boss Savio è, invece, fidanzato con un avvocato penalista, per complicare ulteriormente la situazione.
Questi sono i personaggi che si ritrovano a combattere il crimine da una parte e a schivare la giustizia e la concorrenza di una banda rivale dall’altra.
Produzione, cast e personaggi
I personaggi di Cattivi & Cattivi sono brutti ceffi presentati un poco alla volta, tra droga, risse, urla e parolacce. Orchestrati magistralmente grazie alla sceneggiatura di Emanuele Cerman.
Savio, il Boss della banda locale di Roma Nord, è interpretato dallo stesso Stefano Calvagna. Savio e il commissario di polizia, interpretato da Massimo Bonetti, danno entrambi la caccia a due piccoli criminali che si dedicano a spaccio e rapine come cani sciolti.
Claudio Vanni interpreta, invece, il poliziotto Sarri. Mentre nei panni dell’avvocatessa penalista, fidanzata del boss, troviamo Ines Nobili.
Vari personaggi entrano in scena nel corso del film, per dipingere al meglio una periferia romana in mano alla malavita. Come lo sgherro Caronte, interpretato da Emanuele Cerman. C’è anche un cameo di Enzo Salvi, che interpreta un amico che procura le armi.
Romanità verace, da copione, ma non sempre scontata
La romanità verace che conosciamo, ormai da copione in tutti i film del genere è sempre presente. È un filo comune che lega tutti i film che raccontano della criminalità sommersa nei sobborghi della Capitale.
Immancabile è il Califano che spunta in un locale con la solita “Tutto il resto è noia”.
Quello che traspare dai film di Stefano Calvagna è una profonda conoscenza della città, dei suoi quartieri più disagiati, di quello che succede sommerso nelle strade, di notte, e di tutti quei problemi che le persone, alla luce del giorno, non vedono.
I dialoghi sono congeniati e ben posizionati nella pellicola. Le storie dei vari personaggi si intrecciano, mostrando le varie sfaccettature del bene e del male. Anche se in questo film abbondano i cattivi, che superano di gran lunga i buoni.
Sembra quasi come se i buoni, in questi contesti e in questi quartieri romani, scarseggiassero. I buoni non sono disposti a farsi vedere laddove i cattivi sono di casa. Ma quella che trapela è sempre una disperazione nascosta dei personaggi, perché spesso il filo tra il bene e il male è estremamente sottile.