Siete pronti a conoscere uno dei film che ha ispirato registi come Quentin Tarantino? Se non lo avete già visto vi consigliamo la visione di “Fist of Fear – Il tocco della Morte”, protagonista Bruce Lee. Scopriamo insieme la trama e gli aneddoti legati a questa pellicola d’azione.
Fist of Fear, noto anche come Il Drago e il Cobra
La pellicola di cui vi consigliamo la visione oggi è un film di arti marziali uscito nel 1980. “Fist of Fear – Il tocco della Morte” (uscito in lingua originale con il titolo “Il Drago e il Cobra”) vede protagonista il noto attore e regista cinoamericano Bruce Lee.
Come vedremo più avanti, Lee morì prima dell’uscita del film. La pellicola in questione è stata definita un film di sfruttamento mediatico della popolarità del marzialista. Lee fece delle arti marziali il motore di un nuovo tipo di cinema.
Grazie a Lee la cultura delle arti marziali e la loro pratica in Occidente vennero portate ai massimi livelli storici. Inoltre, i suoi film influenzarono positivamente la filmografia cinese che dopo di lui divenne meno teatrale e più realistica.
La trama
Ambientato durante i “Campionati mondiali di karatè del 1979”, Fist of Fear racconta la storia di un report televisivo Adolph Caesar. Il reporter racconta i fatti che si compiono durante il torneo. Alla fine della competizione sembra che verrà nominato ufficialmente il successore di Bruce Lee.
Caesar intervista Aaron Banks, promotore di arti marziali che racconta come Lee sia rimasto ucciso da una mossa di Kung Fu chiamata “il tocco della Morte”. L’uomo spiega anche che questa mossa una volta subita rilascia i suoi effetti nell’arco di 3 o 4 settimane.
In questa parte del film si susseguono scene in frequenza flashback dove si mostra allo spettatore la lotta di Bruce Lee con il suo avversario che sferrerà il colpo vincente.
In pratica, il film non è altro che un susseguirsi di scene che raccontano le gesta di Lee, nella speranza di scovare tra i partecipanti all’evento sportivo uno che abbia la sua stessa tempra e tecnica.
Fist of Fear e la Bruceploitation
Come abbiamo accennato sopra, Fist of Fear rientra in quella categoria di film definiti film di sfruttamento. Viene anche definita Bruceploitation, ovvero creazione di pellicole che sfruttano la popolarità di Bruce Lee e il mistero che circonda la sua morte.
Il film venne girato infatti utilizzando scene di film precedenti o addirittura di apparizioni televisive. Alla fine risulta essere una specie di grande copia e incolla delle migliori scene d’azione girate dal grande attore.
Anche per questo motivo viene costantemente criticato dagli appassionati di film di arti marziali: secondo alcuni è un prodotto cinematografico asettico e ignorante che non fa altro che dimostrare che al di là del lavoro svolto da Lee c’è ancora tanta apatia nei confronti della cultura cinese.
Note al film
Diretto dal regista Matthew Mallinson, il film vuole rappresentare una sorta di commemorazione all’eroe della filmografia cinoamericana, di cui Bruce Lee è stato fautore e promotore.
La cosa interessante è proprio il punto di vista: il film racconta le vicende in forma di documentario. Si avvale di documenti e reperti fotografici e videografici provenienti dalla storia di Lee come attore e regista oltre che come praticante di arti marziali. Oggi lo definiremo un docu-film, all’epoca venne inserito nei film d’azione.
Anche se il noto attore e regista Cino americano era venuto a mancare 7 anni prima dell’uscita del film, il protagonista della pellicola è Bruce Lee. La storia è raccontata attraverso lo strumento del flashback e quello dell’intervista che per gli appassionati del genere documentario storico sono strumenti narrativi stimolanti ed interessanti.
Concludiamo raccontandovi un piccolo aneddoto. Quentin Tarantino ha dichiarato da appassionato di film d’azione a tema western e arti marziali di essersi ispirato a “Fist of Fear – Il tocco della Morte” . Alcuni dei suoi successi cinematografici (uno tra tutti “Kill Bill”) nascono dalla visione di questa pellicola.