Il Barone Rosso è un film biografico di guerra tedesco, diretto da Nikolai Mullerschon. Il film è incentrato sulla vita di un aviatore tedesco della Prima Guerra Mondiale, realmente esistito, Manfred Von Richthofen, soprannominato “Barone Rosso”.
Il Barone Rosso: la trama
Siamo nell’estate nel 1916. Il film inizia con la scena di quattro piloti tedeschi a bordo di quattro caccia biplani Albatros. Stanno sorvolando un territorio nemico, per lasciare una corona commemorativa in memoria di un collega britannico caduto in battaglia.
Non dovrebbe essere una missione di guerra. Ma le cose non vanno come sperato, quando, sulla via del ritorno, vengono intercettati dai caccia inglesi e Richthofen viene colpito alla carlinga.
Si vendica abbattendo l’RE 8 che lo ha colpito. Il responsabile del gruppo aereo li rimprovera. Ma, una volta salvato il pilota superstite dell’aereo abbattuto, Richthofen conosce un’infermiera e se ne innamora.
Per Richthofen la sua è una sfida, non guerra
Il Barone Rosso, così è soprannominato il pilota tedesco Manfred Von Richthofen, non conosce la paura e non pensa mai alle conseguenze delle sue azioni.
È il pilota più temuto, celebrato e sfrontato dell’Air Force Tedesca nella Prima Guerra Mondiale. Tuttavia, per lui questa non è una guerra. Le sue missioni aeree sono una sfida contro sé stesso, quasi fossero una competizione sportiva. Non si ferma mai a pensare che sotto le ali del suo aeroplano si sta svolgendo una guerra. Non pensa mai alle devastanti conseguenze delle sue azioni.
Almeno fino a quando non conosce l’infermiera di cui si innamora e con lei inizia a interrogarsi davvero sulle conseguenze delle sue azioni e sull’orrore della guerra.
Manfred Von Richthofen, il vero Barone Rosso
Il film è ispirato a un personaggio realmente esistito: il pilota tedesco Manfred Von Richthofen, il più temuto e premiato pilota della Prima Guerra Mondiale.
Giocò davvero un ruolo fondamentale nella guerra, diventando il pilota più commemorato in patria e il più temuto, ma anche rispettato, dai nemici.
A lui sono attribuite ben 80 vittorie aeree.
Il suo soprannome gli fu attribuito dopo aver dipinto il suo aereo di rosso. Insieme a lui anche gli altri piloti avevano dipinto i loro velivoli di vari colori. Lo scopo era quello di spaventare i nemici.
Von Richthofen era conosciuto su tutto il territorio di guerra. Mentre in patria lo chiamavano “Der Rote Baron”, i francesi lo soprannominarono il diavolo rosso “le diable rouge” e gli inglesi The Red Baron.
La fine del diavolo rosso
Il Barone Rosso continuò a raccogliere vittorie e consensi, fino alla sua ultima missione.
Il 21 aprile del 1918 decollò dal campo di Cappy insieme ad altri nove piloti, tra cui suo cugino Wolfram Von Richthofen, alle prime missioni.
Si scontrarono con un battaglione della Royal Air Force. Wolfram rimaneva ai margini del battaglione. Un pilota nemico, Wilfrid May se ne accorse e ne approfittò. Quando Manfred si accorse che il cugino era in pericolo andò in suo aiuto.
Nell’inseguire il nemico, tra la stanchezza della guerra e la paura per il cugino, il Barone Rosso fu disattento, finendo a bassa quota proprio sulle linee nemiche.
Quando un secondo aereo nemico si aggiunse Von Richthofen decise di ritirarsi, ma tornando indietro, sorvolando le linee nemiche, fu colpito dalle mitragliatrici delle trincee.
Il triplano atterrò intatto, ma il Barone Rosso fu trovato riverso sulla cloche, colpito a morte dai colpi di mitragliatrice.
Il Barone Rosso morì pochi giorni prima di compiere 26 anni. La sua uccisione non fu mai attribuita a nessuno ufficialmente e venne seppellito con tutti gli onori militari in territorio britannico.