la fattoria degli animali

La fattoria degli animali: il film animato del 1954

Animal farm è un film d’animazione britannico del 1954 realizzato in technicolor e basato sul celeberrimo romanzo di George Orwell. In poco più di un’ora si presenta come la trasposizione fedele dell’opera, grazie alla maestria dei registi e sceneggiatori John Halas e Joy Batchelor, che li ha portati a guadagnarsi una nomination ai BAFTA.

Prima di scoprire tutti i dettagli riguardanti La fattoria degli animali, è bene sapere che si tratta di un film controverso per via di alcune misteriose operazioni. Negli anni ’80 infatti sono emersi i finanziamenti per la produzione da parte della CIA, che avrebbe stanziato circa 300 mila dollari come parte dell’offensiva culturale durante la guerra fredda. Secondo i più il team creativo non era a conoscenza di tale procedura, emersa solo dopo più di vent’anni dall’uscita del film.

La fattoria degli animali: la trama

La trama cinematografica segue quasi perfettamente la storia scritta da Orwell. Infatti riguarda le vicende di una fattoria il cui proprietario, il signor Jones, trascura i propri doveri. Dopo l’ennesimo episodio negativo, gli animali decidono di ribellarsi e conquistare la tenuta. Nonostante in un primo tempo riescano a riprendere le normali attività lavorative, le bestie si trovano ben presto a scontrarsi: il nuovo assetto sociale favorisce la classe dei maiali. Così si trovano ben presto a modificare le regole secondo la propria convenienza.

Di conseguenza i maiali finiscono per prendere il posto del vecchio padrone, violando le promesse rivoluzionarie e i comandamenti dell’animalismo, che impongono assoluta uguaglianza. È ora per gli altri animali di ribellarsi nuovamente: le loro condizioni di vita sono persino peggiori di quelle sotto il fattore. Quale sarà la prossima classe a regnare?

la fattoria degli animali
La locandina del film

Produzione e personaggi

Molti dei personaggi principali appartengono alla classe dei maiali, tra cui il Vecchio Maggiore, che incita i compagni alla rivolta, Palla di Neve e Napoleone, che assumono il comando. Alta figura importante è naturalmente il signor Jones, brutale proprietario della fattoria, disinteressato agli animali e spesso in preda a un’ubriachezza eccessiva. Oltre a questi protagonisti, notiamo la presenza di cavalli, asini, galline e cani. Una piccola curiosità: tutte le voci sono state realizzate dallo stesso doppiatore inglese: Maurice Denham.

La realizzazione di questo lungometraggio non sarebbe stata possibile senza l’impegno di Halas e Batchelor, contemporaneamente registi e produttori. I due hanno ottenuto il contratto nel 1951 e sono riusciti a terminare il progetto in circa tre anni, grazie all’aiuto di quasi un centinaio di animatori. È interessante sapere che gran parte della promozione del film sottolineasse che la produzione fosse britannica e non americana. Nessuna connessione con Hollywood dunque!

la fattoria degli animali
Napoleone, il dittatore

Le differenze con il libro

Il capolavoro letterario di Orwell si basa interamente sul parallelismo con il fallimento rivoluzionario socialista, partendo dalla storia della Rivoluzione Russa. Durante gran parte del ‘900 molti paesi sotto dittatura l’hanno messo all’indice, così la trasposizione cinematografica britannica ha contribuito a una maggiore diffusione. La fedeltà del film al libro è indubbia, eppure sono state notate alcune differenze non da poco, che hanno suscitato aspre critiche. Vediamole insieme.

Iniziamo da un paio di dettagli. Nel film il signor Jones è l’unico essere umano nella fattoria mentre nel libro è accompagnato dalla propria famiglia e da alcuni aiutanti. Anche il suo destino è diverso: se l’autore ha deciso di affermare esplicitamente la sua morte in una casa di alcolisti, i registi hanno scelto invece di tralasciare questa parte, rendendo la fine di Jones sconosciuta.

Ma il cambiamento che ha generato maggiori critiche è sicuramente quello del finale. I due produttori infatti hanno deciso di farsi ispirare dalla fantasia dando un’interpretazione personale: l’assalto degli animali alla fattoria e il rovesciamento dei maiali nel libro non accade. La rivolta nei confronti del regime rappresenta una sorta di auspicio liberatorio. Orwell sarebbe stato contento di questa modifica? Secondo molti no: la satira malinconica che lo contraddistingue non può essere sostituita da un semplice messaggio propagandistico.

 

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