Atroz, il cui titolo originale è Atrocious, è un film horror estremo uscito nel 2015. Rispetto alle celebri pellicole statunitensi e italiane, si tratta di qualcosa di diverso, che restituisce allo spettatore il ritratto di una società ancora poco raccontata, quella messicana. Ambientato infatti a Città del Messico, si presenta come una storia di orrori estremi e denuncia sociale, in quasi un’ora e mezza di puri brividi. Il regista dunque mantiene la promessa che anticipa nel titolo. Ma scopriamo qualcosa in più di Atroz.
La trama
A causa di qualche bicchiere di troppo i due protagonisti della vicenda, Goyo e Dax, compiono un’incidente che li porta a investire e uccidere una donna. Il detective della polizia giunto sul luogo compie così un’incredibile scoperta, che sarà il punto da cui tutta la storia si dipana. I due risultano essere infatti efferati serial killer, come dimostrano i filmati di torture e crimini da loro compiuti registrati sui nastri rinvenuti nell’auto.
Così il film si prefigura l’obiettivo di raccontare il marcio del Messico attraverso la scoperta di una serie di nefandezze sempre più spietate. Esplorando la natura brutale dell’uomo, il regista vuole shockare lo spettatore, soprattutto a livello visivo, per portarlo a riflettere sulla violenza e sul degrado che pervadono la società messicana.
Atroz: il cast
Prima figura da menzionare è sicuramente il regista Lex Ortega, che in questa pellicola compie uno spettacolare lavoro di riflessione e messa in atto di una violenza non fine a se stessa, ma di denuncia. Nato a città del Messico nel 1980, ha diretto parecchi film horror, la maggior parte dei quali è risultata controversa. La massima espressione della sua poetica è rappresentata proprio da Atroz, che da molti è stato classificato come il film più violento della storia del cinema messicano. In questo lavoro figura anche come attore, interpretando Goyo, uno dei due serial killer protagonisti della vicenda.
Altro personaggio molto importante è Gringo. A vestire i suoi panni è David Aboussafy, un attore, produttore e sceneggiatore molto famoso nell’ambito del cinema canadese. Oltre ad aver recitato in numerose pellicole, ha fondato “Generativity Productions”, una casa di produzione cinematografica di Vancouver interessata soprattutto a film low budget, esattamente come Atroz che si dice sia stato creato con soli 7000 dollari.
Alcune curiosità su Atroz
Obiettivo del regista è proprio mostrare il degrado e il sangue che caratterizzano la parte più violenta del Messico. Anche lo spettatore più appassionato potrebbe provare disagio nella visione, date le scene di estrema tortura, ma è proprio questo il punto: si vuole che la violenza di un mondo quasi senza leggi penetri in chi guarda, creando una forte emozione, quasi disturbante.
Ma non si tratta solo di violenza concreta. Lex Ortega, che nell’ambiente descritto ci è cresciuto e dunque ne conosce le dinamiche, sceglie di analizzare anche la psicologia dei malvagi. Così grazie a continui flashback lo spettatore conosce il passato di Goyo e inizia a sovrapporre carnefice e vittima, mostro e martire, provando un’autentica empatia.
Anche le interpretazioni e i dialoghi sono ben realizzati, soprattutto alla fine quando si spiega il significato del film: denunciare un sistema corrotto che lascia spesso i criminali liberi di agire. Certo, non tutto il paese è così, ma la parte degradata, al collasso, caratterizzata da povertà e criminalità esiste. E bisogna fare qualcosa.