Herbest West: Re-Animator è un film diretto da Ivan Zuccon del 2018, di genere horror e fantascienza, tratto dal racconto horror di H.P. Lovecraft.
Ivan Zuccon – Lovecraftiano
Ivan Zuccon è, probabilmente, il regista italiano lovecraftiano per eccellenza. La sua passione per il genere e per lo scrittore traspare in tutte le sue opere e le sue trasposizione cinematografiche sono tra le più fedeli riproduzioni.
Molti, infatti, hanno provato e provano a dare vita agli horror creati neri su bianco dallo scrittore H.P. Lovecraft. Tuttavia, non tutti ci riescono così bene come Zuccon.
Di Ivan Zuccon si ricorda il lungometraggio ispirato alla serie di racconti lovecraftiani “Colour of the Dark” o la trilogia, sempre lovecraftiana, composta da: L’Altrove, Maelstrom – Il figlio dell’Altrove e La Casa Sfuggita. O, ancora, Bad Brains o Wrath of the Crows.
Herbert West: ReAnimator – la trama
Herbert West è il protagonista di questa storia, uno scienziato che, dopo la morte della figlia Eleanor in un incidente, incapace di accettare il lutto, cerca un modo per riportare in vita i morti.
E lo trova, attraverso un siero sperimentale da lui inventato. Il siero è in grado di riportare in vita i morti, ma ha un effetto collaterale: li riporta indietro completamente folli.
West cerca, con il tempo, di perfezionare il serio, utilizzando varie cavie e cercando di coprire gli omicidi compiuti dalla figlia che è tornata in vita.
Il racconto
Herbert West: Re-Animator è un racconto horror dello scrittore H.P. Lovecraft. Il racconto è stato scritto tra il 1921 e il 1922.
Fu il primo, e unico, racconto lovecraftiano scritto su commissione per una rivista, Home Brew. Uscì in sei parti: From the Dark, The Plague Demon, Six Shots by Moonlight, The Scream of the Dead, The Horror from Shadows, The Tomb Legions.
Ai suoi tempi questo racconto fu “rivoluzionario” per il genere. Fino ad allora quelli che potremo oggi definire “zombie” venivano rianimati sempre attraverso riti mistici e voodoo. Lovecraft ha abbattuto questo cliché riportandoli in vita grazie alla scienza e aprendo le porte per un nuovo genere di zombie.
Prima trasposizione cinematografica
La versione di Ivan Zuccon non è la prima trasposizione cinematografica di Herbert West: Re-Animator. Prima di lui, nel 1985, lo aveva fatto Stuart Gordon.
Tuttavia, sono evidente numerose differenze tra le due. Nonostante quella di Gordon possa risultare più fedele e accurata rispetto alla narrazione, quella di Zuccon rappresenta al meglio l’atmosfera lovecraftiana.
La trama non è così fedele alla versione letteraria, ma il regista inserisce diversi elementi che gli amanti del genere non può non notare e apprezzare. Con questo film Zuccon ha creato qualcosa di estremo, una porta su un non luogo e un non tempo lovecraftiano che ci porta all’estremo, con un’atmosfera che non siamo sicuri di riuscire a guardare fino in fondo.
Si capisce che il regista ha ambientato le vicende ai giorni nostri, tuttavia, è come se ci trovassimo in un altro tempo e in un’altra dimensione, incomprensibile e straziante.
Herbert West: Re-Animator e il mondo lovecraftiano
Come dicevamo, Zuccon ci catapulta in un mondo lovecraftiano con questa pellicola. Troviamo, ad esempio, Eleanor che viaggia verso l’Altrove, una sorta di inferno creato da H.P. Lovecraft, e cita anche i Grandi Antichi.
Quello creato dallo scienziato più che un siero per riportare in vita i morti e una vera e propria porta sull’Altrove, una dimensione dove si trovano i morti e dove si vivono orrori inconcepibili. Lo stesso West finirà per attraversare quel portale.
La morte è tutto ciò che si respira dall’inizio alla fine del film, pesante, putrida e disperata.