sete da vampira film horror 1998

Sete da vampira

Oggi conosceremo la trama e le critiche mosse ad un film horror del 1998. Sete da Vampira è stato il primo lungometraggio prodotto e diretto dal regista Roger A. Fratter e nasconde in sé qualche mistero. Vediamo insieme di cosa parla questo film e perché vederlo.

La trama di Sete da Vampira

Dal titolo già si evince piuttosto bene che la protagonista del film è una donna e che per giunta è una spietata demone assetata di sangue.

Carmilla è una vampira che per vivere deve costantemente nutrirsi di sangue umano. Una creatura demoniaca che, nella sua condanna alla dannazione eterna, incontra lo sguardo e la mente del giovane Marco, un artista che vede Carmilla nei propri sogni e se ne innamora perdutamente.

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Il film di oggi, Sete da Vampira, è un film horror del 1998 che si ispira al re del horror and trash movie Joe D’Amato

I due si incontrano e nasce un rapporto ossessionato e perverso. La storia infatti man mano che si va avanti nel racconto si perde sempre di più nello spazio e nel tempo. Carmilla e Marco sono come rinchiusi in uno spazio e luoghi non ben definiti, soggiogati l’uno dal fascino della donna vampiro, l’altra dalla sete di sangue.

Sete da vampira non ha una trama poi così interessante, anzi possiamo pure dire che è scontata, però è un film che vuole rendere omaggio al romanzo Le Fanu, con richiami espliciti a tantissimi tra i film horror italiani più amati e conosciuti in Europa e nel mondo.

Un’omaggio a Joe D’Amato

Tra i rimandi nel film, Sete da vampira si ispira molto al lavoro di Joe D’Amato, esempio sommo del cinema trash. Il regista della pellicola, Roger A. Fratter, è infatti un grande appassionato del suo lavoro.

Anche per questo il film è pieno di scene hot vietate ai minori di 16 anni e la protagonista è interpretata dall’attrice Elisabetta Principe, conosciuta soprattutto da coloro che seguono il genere gore e hard.

Per Fratter si tratta del primo vero lungometraggio. Una specie di esperimento nel mondo del cinema oltre i 90 minuti che all’epoca dell’uscita del film gli mise davanti la cruda realtà: forse era meglio tornare ai cortometraggi.

Lasciando perdere queste sottigliezze, la domanda è: perché vedere Sete da vampira? Lo scopriamo nei prossimi paragrafi in cui vi proponiamo alcune riflessioni trovate sul web in merito alla pellicola.

Sete da vampira: riflessioni dal web

Una cosa l’abbiamo già detta: Sete da vampira è un noto omaggio all’horror italiano degli anni ’70. Si tratta di un film onirico dove ogni personaggio, maggiore o minore, viene soggiogato dalla bellezza di Carmilla, che alla fine sceglie comunque Marco come sua preda.

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La locandina del film di oggi Sete da vampira.

Una pellicola autunnale, che merita però di essere vista anche nelle torride serate estive, quando si ha voglia di un film horror alla vecchia maniera.

Fratter – come abbiamo detto – reduce da numerosi premi come regista di cortometraggi, si cimenta con questo film nella sua vera e propria opera prima cinematografica. Quando si accorge di come la critica e il pubblico reagiscono alla visione del film, Fratter dichiara che forse sarebbe stato meglio lasciarlo un mediometraggio. Infatti, inizialmente lo aveva pensato proprio così, ma volendo prendere spunto da un romanzo si era poi lasciato prendere creando un prodotto che superava i 90 minuti.

In realtà sono 70 minuti…

Se proprio dobbiamo dirla tutta, il film dura circa 70 minuti. Allora perché lungometraggio? Perché Sete da vampira ha un’impostazione da film più lungo, da vedere al cinema.

Un prodotto filmico dove il regista si prende il tempo che gli serve per presentare la storia, i personaggi e seguirne i percorsi. Insomma, Fratter è riuscito a creare l’atmosfera giusta, ma per molti alcune scene sono obsolete.

Fratter re dell’atmosfera

A proposito di atmosfera che coinvolge lo spettatore, Fratter è considerato da coloro che lo seguono il re delle atmosfere, ovvero è uno dei registi del settore horror che meglio riesce a creare con maniacalità e dedizione ambienti e scene che coinvolgono lo spettatore nel mondo spaventoso e trash che sta raccontando.

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Fratter, per chi lo segue, è il re delle atmosfere lugubri

Sete da vampira è stato girato nei dintorni di Bergamo, in luoghi che si prestano molto bene a rimandi in stile Transilvania e ricordano costantemente a chi guarda che il tema principale del girato sono i vampiri e le presenze demoniache assetate di sangue umano.

Un horror erotico

Sete da vampira è ricco di erotismo, sangue e perché no anche di romanticismo. Degna di nota in quest’ultima descrizione del film è la musica che sono perfettamente in sintonia con il clima creato dal regista e creano suspence e coinvolgimento emotivo quando serve.

Un film che per molti è démodé, ma che invece secondo noi merita di essere visto, soprattutto se siete appassionati del genere vampiri e creature dannate.

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