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House IV – Presenze Impalpabili

Another horror story… in cui la casa spettrale è la vera protagonista. House IV – Presenze Impalpabili è il quarto capitolo della celebre serie dell’orrore Chi è sepolto in quella casa? l’unico a riprendere la storia originale del primo film, usando Roger Cobb come protagonista.

House IV – Presenze Impalpabili, o meglio Chi ha ucciso Roger?

Il titolo originale di questo film era Chi ha ucciso Roger? Dove Roger è il protagonista, ovvero il Roger Cobb, presente già nel primo capitolo della saga horror diretta da Lewis Abernathy Chi è sepolto in quella casa?

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Una scena del film

Un sequel dunque uscito nelle sale nel 1992 sull’onda del filone horror anni ’80. Scopriamone la trama.

Trama

Kelly è rimasta vedova: suo marito, Roger, muore in un incidente stradale e la figlia rimane gravemente paralizzata.

Nostalgica della vita felice con il compagno, decide di andare a vivere nella casa di campagna che Roger amava tanto. Il padre di Kelly è però contrario: si dice che vi alberghino degli spettri .

Ben presto la giovane madre si troverà in mezzo ad alcuni tra i più strani fenomeni paranormali mai descritti. A capo di queste presenze uno spirito maligno molto potente.

Un plot tranquillo, anche banale potremmo dire, con una sceneggiatura altrettanto basica. Cosa ne pensa il web? Leggete ancora di seguito.H

House IV – Presenze Impalpabili: la critica

Sul web più o meno i recensori sono tutti concordi nel raccontare che il film non spaventa anche se vorrebbe e dovrebbe.

I più trovano le scene di paura patetiche, girate in maniera troppo semplicistica e adolescenziale, non a caso in molti, anziché inserirlo nella categoria horror, lo declassano a teen movie.

Obiettivamente, già il titolo sembra cercare di prendersi la gloria di altri film dell’orrore davvero ben riusciti: la situazione della house maledetta è riuscita a vendere molti biglietti al botteghino negli anni ’80, perché dunque non riprovarci anche negli anni ’90?

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Una scena del film

In questo caso più che la casa è una (o più) presenze nella casa che tormentano la protagonista con terribili allucinazioni del marito morto (e non solo). Allucinazioni che la porteranno alla follia pura. E quindi? Dove sta la novità?

Forse nel fatto che il vero protagonista della vicenda non è Kelly, bensì il marito, Roger, che cercherà di proteggerla ad ogni costo non tanto dallo spettro, quanto dalle mire del fratellastro sulla casa.

In questo però sorge l’ossimoro della sceneggiatura che vede Roger a tratti spaventare a morte la moglie, forse nella speranza di allontanarla dalla casa infestata, per poi essere lui stesso a rivelare la verità sull’incidente che l’ha ucciso, ovvero che è stato il fratellastro a causare l’incidente.

Non solo. Ad un certo punto del film mette in pericolo la vita della figlia in un incendio, ma poi fa in modo che il fratellastro venga arrestato facendolo confessare tramite un’allucinazione.

Un film contraddittorio

Un film che si contraddice ad ogni frame insomma. Almeno per quanto riguarda la storia. Forse è la cosa più interessante di questa sceneggiatura: lo spettatore ha continui dubbi e cercherà di capire sino alla fine dove voglia andare a parare.

Soprattutto vi chiederete: ma il santone indiano a cosa serve realmente? Qual è la reale funzione di alcuni oggetti sacrali che compaiono di tanto intanto in alcune scene di House IV – Presenze impalpabili?

Il film anche in questo non è altro che un susseguirsi di scene allucinogene ai limiti del demenziale, con un serio ragionevole dubbio sul fatto che la casa sia realmente stregata. Maledice chi la abita o li protegge?

Alla fine verrà distrutta proprio dagli spiriti, con un incendio di entità quasi divina, o per meglio dire catartica. Ad ogni modo anche sul finale, la storia non sembra acquisire un senso.

Conclusioni

Un film dell’orrore che non è realizzato né meglio né peggio di tanti altri. Punta sull’impressionare lo spettatore con scene truci, a tratti splatter, ma alla fine non impressiona nessuno.

Sembrerebbe avere un qualche legame con qualcosa di leggendario, che viene dal passato del nativi americani, ma che alla fine si perde nell’insieme della storia che ha fin troppi filoni da seguire. 

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