Il film di oggi – Il demone di Laplace – ci pone di fronte ad una domanda quasi esistenziale: possibile che la fisica e le sue leggi possano portarci ad acquisire un’intelligenza tale che l’uomo possa conosce con esattezza passato e futuro? Vediamo insieme di cosa parla questo film uscito nel 2017, scritto e diretto da Giordano Giulivi.
Il demone di Laplace e le leggi della fisica
Un film horror che sa molto di Match Point di Woody Allen. Perché? Lo scopriamo insieme in questa recensione di oggi in cui vi raccontiamo Il demone di Lapalace, film scritto e diretto dal regista Giordano Giulivi.
Vi ricordate la questione della pallina da tennis citata nel noto film del regista newyorkese che abbiamo citato poco fa? Beh, al di là della fortuna, la questione è al quanto fisica. Infatti, se lanciamo una pallina da tennis, essa descriverà un moto parabolico. Salirà fino alla sommità della sua traiettoria e dopo cadrà a terra per gravità. Se si conosce l’esatta posizione iniziale della pallina e la velocità a cui viene lanciate si può prevedere dove cadrà precisamente.
Ecco il film di oggi è un film horror che ci mette di fronte alla somma domanda: può l’uomo prevedere il futuro, conoscendo alla lettera il suo passato e utilizzando le leggi della fisica?
Trama del film
Un gruppo di ricercatori sta svolgendo esperimenti cercando di capire se sia possibile capire in quanti pezzi può rompersi un bicchiere in caduta libera. Non è il solo degli esperimenti fisici che il gruppo compie: il punto è capire se si possano prevedere dei fatti considerando le azioni di partenza.
Interessato da questi studi un misterioso professore invita il gruppo di studiosi nella sua casa: un posto isolato e lugubre. Quando gli scienziati arrivano sul posto il padrone di casa non si fa trovare. Al suo posto troveranno un modello della magione, in cui sono state attuate alcune strane azioni.
A loro volta, senza saperlo, i ricercatori si ritroveranno parte di un esperimento in cui saranno loro stessi a svolgere il ruolo del vetro in caduta libera, circondati da cose normali che poi si trasformano in incredibili.
Il demone Lapalace è un ottimo lavoro
Non siamo noi a dirlo – anche se ci trovate d’accordo – ma piuttosto il popolo dei recensori cinefili del web. Con questo film, la cinematografia horror italiana dimostra di non essere morta, anzi.
Il lavoro di Giulivi mette in mostra fotogrammi di qualità e una storia da romanzo. Una pellicola con la quale il regista mette in mostra il suo talento di director, regalando agli spettatori un momento di satira grottesca come non la si vedeva da tempo.
Un film degli anni 2000 realizzato in bianco e nero che dona fascino visivo a tutto il lavoro filmico: lo rende potente ed ipnotico al punto che Il demone Laplace può essere considerato uno di quei film che ha dato una bella sveglia al cinema italiano d’autore.
Mistery alla Agata Christie
Il demone Laplace crea un’atmosfera misteriosa e coinvolgente, tanto che alcuni lo hanno paragonato ai film realizzati seguendo l’opera di Agata Christie.
Aria da incubo, suggestioni che vivono di contrasti, tutto rimanda al vecchio espressionismo, tanto che sembra di guardare un film noir degli anni ’30.
I personaggi sono pazzi, espressivi e caotici, quasi non avessero il sonoro a supportarli. Come fossimo in un film del cinema muto, tutto si pone come esasperato e forte. Forse una cosa così l’aveva fatta sinora solo un certo Lars von Trier in uno dei suoi lavori sperimentali. Ci piace che un italiano abbia pensato a mettere su pellicola un lavoro come questo.
Vedetevelo e scriveteci la vostra, a noi Il demone di Laplace è piaciuto e ve lo consigliamo alacremente.