Oggi filmone. Una pellicola di Brett C. Leonard che ha vinto il Gran Premio della Giuria al Lake Placid Film Festival nel 2004, anno in cui uscì nelle sale. Jailbait è la storia di Randy che giovanissimo si ritrova ad essere condannato a 25 anni di carcere. Un film potente che ha scatenato molte critiche, sia positive che negative. Vediamo come ne parlano sul web.

Randy, Jake e la California

Potremmo a re-titolare Jailbait “Randy, Jake e la California”. Questo perché il film racconta la storia di due ragazzi, Randy e Jake, che si trovano a sfidare le leggi della California in merito agli atti di vandalismo.

La trama del film la trovate nel prossimo paragrafo. Quello che per adesso vogliamo raccontarvi di questo film è che si tratta di un film potente che mette in luce come funziona il sistema carcerario americano. Un tema importante, raccontato tramite l’interpretazione di due grandi giovani attori: Michael Pitt (Randy) e Stephen Adly Guirgis (Jake).

Nonostante queste buone premesse, il film non è piaciuto a tutti. Anzi, alcuni fan di Pitt hanno detto che è una delle sue peggiori interpretazioni. Nei prossimi paragrafi vi parleremo anche di questo, noi – comunque – non siamo molto d’accordo in merito.

Jailbait: la trama del film

Randy è un giovane ragazzo americano che commette un reato minore. Secondo le legge americana la sua condanna dovrebbe essere scontata in libertà vigilata insieme ad una pesante multa. Purtroppo Randy si trova coinvolto nella giustizia californiana dei “tre colpi” che lo costringe a 25 anni di carcere.

Questo tipo di condanna la si ottiene dopo aver compiuto altri reati minori. La giustizia dei “tre colpi”, istituita in America, ma poi effettivamente fatta valere soltanto in alcuni stati, è un decreto nato alla fine degli anni ’90 volto a combattere la criminalità recidiva. Chi infatti abbia compiuto in serie 3 reati anche minori, alla terza condanna verrà poi punito come avesse compiuto un reato di grande importanza.

In cella Randy incontra Jake, spietato criminale che racconta al nostro protagonista di aver compiuto anche un omicidio: Jake ha ucciso la moglie tagliandole la gola. Randy è molto impaurito da Jake, ma il galeotto lo prende a cuore e gli insegna a vivere in prigione. Il piano del pazzo omicida è quello di prendere Randy sotto la sua ala per trasformarlo in un criminale senza scrupoli.

I toni del film

Jailbait è un film dal tono cupo e brutale. Una storia psicologica e drammatica che vuole mettere in luce come la mente umana possa venir soggiogata dalle cose sporche se messa alle strette in merito alla sopravvivenza in ambienti ostili.

L’obiettivo del regista è mostrare quanto il potere possa cambiare il comportamento umano al punto da cambiare in uomo da buono a cattivo, o da indeciso cronico a criminale a sangue freddo.

Grazie a  questo il film ha riscosso un grande successo in sala e durante le proiezioni ai festival dell’epoca. Nonostante questo, una volta uscito in DVD i fan di Michael Pitt si sono risentiti perché non hanno avuto dal loro idolo l’interpretazione che si aspettavano. In molti hanno recensito Jailbait come un film lento e finto. Un film girato tutto, troppo, nello stesso ambiente, quasi fosse una riproduzione di un libro o di una piéce teatrale.

Jailbait, Michael Pitt e… la nostra opinione

La nostra opinione è che invece l’interpretazione di Michael Pitt è stata buona a tratti perfetta. Mostra bene come possa essere la vita di un giovane spaesato in prigione. La vita interrotta di un giovane che dopo qualche bravata si ritrova ad imparare a diventare adulto in gattabuia.

Per Pitt, che all’epoca era una giovane star uscita da un noto telefilm per adolescenti (Dawson’s Creek) fu l’occasione per distinguersi in questo genere di film psicologico, tanto che dopo divenne poi protagonista di altri film del genere, oltre che di grandi film horror.

Ad oggi Pitt è forse il miglior attore di drama e horror film che abbia Hollywood, e forse è diventato tale anche grazie alla sua interpretazione da protagonista in Jailbait.