L’attacco delle sanguisughe giganti

Oggi presentiamo L’attacco delle sanguisughe giganti, pellicola in bianco e nero del 1959 perfetta per i nostalgici dei film sci-fi/horror di una volta. A maggior ragione se appassionati di storie che riguardano le creature mostruose. Il produttore è Gene Corman e il regista Bernard L. Kowalski, mentre la sceneggiatura è stata scritta da Leo Gordon. Titolo originale: Attack of the Giant Leeches.

L’attacco delle sanguisughe giganti: la trama

Nelle remote Everglades, in Florida, tra mangrovie, paludi e strani animali, vive una nuova, temibile specie. Si tratta di enormi sanguisughe che si nascondono sott’acqua, negli anfratti di una grotta. Le creature per sfamarsi iniziano ad aggredire la gente del luogo, trascinando gli ignari visitatori nelle profondità e nutrendosi del loro sangue. Un giorno, il negoziante Dave Walker (Bruno Ve Sota) scopre una tresca amorosa tra sua moglie, Liz Walker (Yvette Vickers), e il suo migliore amico, Michael Emmet.

L'attacco delle sanguisughe giganti
L’attacco delle sanguisughe giganti: la locandina

Decide così di condurli nelle paludi, minacciandoli con il fucile da caccia. I due amanti vengono però sorpresi e ammazzati dalle sanguisughe giganti. Il ranger forestale Steve Benton (Ken Clark) inizia ad indagare sulle sparizioni, insieme alla sua compagna Nan (Jan Sheppard) e a suo padre Doc Grayson (Tyler McVery). Quando scopre dell’esistenza delle sanguisughe, dovrà escogitare un piano per fermarle.

Un richiamo alla guerra fredda?

Per ragioni di contenimento del budget, le sanguisughe giganti non sono mai ben visibili nel film. La scarsa illuminazione, l’oscurità notturna e la palude in cui risiedono riescono in parte a sopperire alla povertà degli effetti speciali utilizzati. Inoltre non è mai chiara l’origine delle creature, né la causa della loro mutazione. Tuttavia, L’attacco delle sanguisughe giganti è stato girato proprio negli anni della Guerra Fredda, in cui Stati Uniti e Unione Sovietica erano soliti effettuare numerosi test atomici. Un personaggio del film si spinge ad ipotizzare che le dimensioni abnormi delle sanguisughe possano derivare dalle radiazioni atomiche provenienti dalla vicina Cape Canaveral. Questo ci fa pensare ad un riferimento diretto ai timori relativi alla Guerra Fredda e ai possibili pericoli legati ad eventuali scorie nucleari.

Un film a basso budget

Per valutare un film come L’attacco delle sanguisughe giganti bisogna innanzitutto tenere in considerazione che esso è stato realizzato a basso budget in soli otto giorni di riprese. Negli anni ’50, dopo la Seconda Guerra Mondiale, il pubblico era desideroso di intrattenimento e i cinema e i drive-in si moltiplicavano in tutto il paese. Pertanto anche la produzione di film indipendenti era in crescita.

L'attacco delle sanguisughe giganti
L’attacco delle sanguisughe giganti: una scena del film.

Si trattava spesso di film mordi-e-fuggi, privi di grandi pretese se non, appunto, quella di intrattenere gli spettatori. Roger Corman era un vero e proprio esperto del settore, tanto da averne realizzati a dozzine. La sua attenzione al budget del film lo portò addirittura a non voler impiegare fondi extra per spingere il carrello della telecamera in acqua. Decise così di farlo fare alla troupe o di occuparsene lui stesso, finendo così per ammalarsi di polmonite.

L’attacco delle sanguisughe giganti: considerazioni

E proprio a causa del basso budget, la qualità della fotografia e delle riprese lascia abbastanza a desiderare. Nonostante questo, a L’attacco delle sanguisughe giganti non mancano le caratteristiche per la buona riuscita di un horror, seppure in stile vintage. C’è la giovane e bella ragazza interpretata da Yvette Vickers, coniglietta di Playboy del luglio 1959.

L'attacco delle sanguisughe giganti
L’attacco delle sanguisughe giganti: la bella Yvette Vickers.

C’è una discreta dose di azione, per cui il film non si sofferma troppo a lungo sulla storia o sulla psicologia dei personaggi (infatti dura soltanto 62 minuti) ma va diritto al punto. Ci sono poi le raccapriccianti protagoniste, le sanguisughe, piuttosto semplici rispetto agli effetti a cui siamo abituati oggi, ma funzionali alle scene da brivido.
Di sicuro, L’attacco delle sanguisughe giganti rappresentava un prodotto audace per il suo tempo. Ma anche gli spettatori odierni amanti dei Monster Movies troveranno nella visione di questo film pane per i loro denti.

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