La pellicola di cui vi parliamo oggi è Lilith’s Hell, un film del 2015 che ha convinto la critica anche per le sue scene horror-hot con le attrici e modelle Manuela Stanciu e Dani Samvis. Di seguito la trama e qualche cenno di critica trovato online. Se vi piacciono le belle donne nei film horror diciamo pure che è il genere di trama che fa per voi.
La trama di Lilith’s Hell
Di cosa parla Lilith’s Hell? Di 3 amici appassionati di cinema horror – e già qui ci verrebbe da dire “che fantasia signor regista” – che vogliono girare un loro docu-mockumentary.
Vi starete chiedendo? Cosa vogliono fare? Marco, Alberto e Ryan vogliono rendere omaggio a Ruggero Deodato e al suo film “Cannibal Holocaust”. Per farlo mettono in scena un documentario che in realtà non racconta nulla di vero.
Esatto: un mockumentary altro non è che un falso documentario, un espediente cinematografico che mette in atto la narrazione di eventi non reali, anche se si vorrà far credere allo spettatore che quello che si sta vedendo è tutto vero (avete presente “The Blair Witch project”?).
I 3 videomaker improvvisati prendono quindi in prestito una location lugubre (la casa della nonna di Marco) ed ingaggiano un cast a dir poco preso a caso, tra cui spiccano però alcune presenze femminili molto intriganti e sensuali.
La storia che racconteranno è basata su un gruppo di persone che vengono minacciate da un serial killer una volta che vengono rinchiuse in una casa degli orrori. Guarda caso il killer costringe ognuno di loro al cannibalismo per sopravvivere.
Cosa c’entra quindi Lilith?
Premesso che ogni azione è ripresa da una videocamera a circuito chiuso proprio per dare l’idea che sia tutto vero anche se non lo è, questi giovani film maker creano un prodotto video che ha anche qualcosa di misterioso e arcano.
Infatti, all’interno di Lilith’s Hell è stata anche inserita una scena in cui una delle protagoniste femminili (Michelle) viene posseduta dallo spirito di un demone di nome Lilith. Il demone, evocato da Marco che è l’occultista del gruppo, sarà poi il motore che porterà i protagonisti al cannibalismo, voluto dal serial killer per i suoi giochi perversi.
Critiche a Lilith’s Hell
Il film, diretto da Vincenzo Petrarolo è anche interpretato dallo stesso regista insieme ai compagni di avventura Joelle Rigollet, Manuela Stanciu, Dani Samvis, Marcus J.Cotterel, Federico Palmieri e Sebastiano Lo Monaco. Nel cast figura anche la partecipazione straordinaria di Ruggero Deodato, ovvero colui da cui poi nasce l’idea del mockumentary.
Lilith’s Hell, ai tempi dell’uscita nelle sale, piacque molto alla critica di settore e venne candidato al premio come miglior titolo italiano al Pipistrello d’Oro.
La casa di produzione della pellicola è la Bea Production Company, ovvero una casa di produzione di film horror che di solito ispira tematiche legate all’occulto e al diavolo. Non a caso, anche il film in questione si ispira a titoli come L’Esorcista o L’Anticristo: classici horror in cui le attività paranormali sono alla base della trama.
Il regista
Cosa è riuscito a fare Petrarolo con questo film? Ha creato con un budget relativamente basso un prodotto interessante che ha portato anche l’Italia tra i paesi aperti alla produzione di film horror diversi dai classici di Dario Argento – re indiscusso dell’horror all’italiana.
Lilith’s Hell infatti ha avuto un ottimo riscontro sia da noi che all’estero, forse anche grazie all’interpretazione e alla bellezza delle protagoniste femminili. Una pellicola esteticamente bella da vedere, sensuale sotto molti punti di vista grazie a Manuela Stanciu e Dani Samvis.
Quest’ultima in particolare ha dato il meglio di sè nella scena dell’uccisione dell’esorcista in cui, grazie anche alla guida del regista, è riuscita a dare un tocco di erotismo in più alla trama.
Musiche… funzionali
Che dire infine delle musiche? Funzionali alle scene: creano suspance e danno un tono elettrico al girato. Bravo Massimo Cardamone, il “musichiere” di Lilith’s Hell che è riuscito a creare la giusta atmosfera, perché (si sa) la musica in un film (soprattutto se horror) è tutto.
Diciamo che l’unica nota dolente (almeno fino ad oggi) è stata la distribuzione della pellicola: chi ha avuto per le mani il film non ha saputo dargli il giusto lustro. Infatti, Lilith’s Hell, se ben distribuito, potrebbe anche diventare una piccola gemma nel mondo dei mockumentary/found-footgage italiani. Genere che sempre di più sta riscuotendo successo di critica e laute visioni.