Siete pronti a parlare dell’ennesimo film dedicato ai morti viventi? Va beh, Nati Morti non parla proprio di questo, ma ci va vicino. Si tratta di un film del 2021 diretto da Alex Visani il cui motto è una delle frasi più famose di Sylvia Plath “Morire è un’arte, come ogni altra cosa”. Vediamo cosa aspettarci da questa visione.
Nati Morti: novità splatter
Nati Morti di Visarni è un film splatter dove la distruzione si trasforma in qualcosa di nuovo. Una nuova creazione della vita, dove la vita in realtà sembrava essere finita.
Non solo. Nel mondo di Visarni i nati morti possono amare, anche eroticamente, e i vivi possono amare ciò che è morto e/o la morte stessa.
Si si, avete capito bene: si parla proprio di amore per la morte, come manifestazione naturale e unica dell’esistenza umana stessa.
Per il genere splatter una vera novità (almeno in questo) perché di solito le storie di questa tipologia di film sono fini a se stesse e poco “filosofiche”. Qui invece si guarda alla morte in maniera un pò diversa dal solito.
Lo spirito è quello che conta
In questo film quello che conta è lo spirito, l’idea rappresentativa. Chi guarda deve necessariamente scavare a fondo nei personaggi e nella storia: questo è quello che vuole Visarni ed è quello che secondo noi distingue il duo film da tanti altri prodotti simili (con il titolo anche simile).
Nati Morti è inoltre anche il prodotto che consolida il sodalizio artistico tra il regista e il collega Lorenzo Lepori, che di suo ci mette il gusto per il macabro.
La storia racconta l’incontro tra i due amanti della morte Luna e Tony. Lei ha deciso di abbandonare medicina per dedicarsi completamente alla sua passione: la tassidermia. Lui è uno che uccide e lo fa per il gusto di farlo.
Ad un certo punto lui è gravemente ferito, mentre Luna vigila sulla sua vittima stesa sul tavolo mortuario dove di solito lui le sevizia.
Cosa accadrà? Per scoprirlo – come sempre – vi consigliamo di vedere questo film che è sicuramente un prodotto per appassionati di horror, ma con una nuance noir.
Allucinazioni e… smembramenti
Nella parte centrale del film ecco che ci viene proposta la parte più horror e spaventosa. Allucinazioni, smembramenti e scene viscerali sono ciò che rimarrà nella mente dello spettatore.
Scene mai banali, dove l’ambiente assume un aspetto gotico con tonalità “grigiastre” in stile Sin City. Sono le scene in cui si nota maggiormente la bravura di Visarni come regista e che allargano la prospettiva verso ciò che i personaggi vogliono trasmettere, ovvero che sono così per natura, perché amare la morte è una cosa naturale.
Cosa unisce i due Nati Morti
Cosa unisce Luna e Tony? Lo abbiamo detto: l’amore per la morte. Non è solo questo però che li rende unici e necessari l’uno per l’altra.
Durante il film, molte sono le scene trait d’union che mostrano perché i due si attraggano come la carta moschicida.
Luna e Tony sono in grado di capirsi, sostenersi, ma soprattutto si sacrificano l’uno per l’altra e alla fine ciò che li legherà di più sarà la loro tragica fine.
Tutto molto poetico. Una sorta di neo Romeo e Giulietta del mondo horror che amano trovare la vita in ciò che è inanimato ed inespressivo.
Tony è come se fosse una sorta di creatore. Un dio della morte che crea vita, distruggendola al tempo stesso. Secondo lui coloro che passano dal suo tavolo diventano poi eterni, perché sta proprio nella morte la ricetta per la vita eterna.
https://www.youtube.com/watch?v=HcQTeBymWo4