Padre di Giada Colagrande

Padre di Giada Colagrande: un film sul lutto

Vi siete mai trovati a contatto con l’elaborazione di un lutto? È un processo lungo e difficile ma naturale, che tutti prima o poi proviamo, ognuno a proprio modo. Padre di Giada Colagrande, un film del 2016 della durata di 90 minuti, parla appunto di questo processo lasciando nello spettatore la sensazione, più che di aver assistito a una rappresentazione, di aver vissuto un’esperienza forte.

Al suo ottavo lavoro cinematografico, Giada Colagrande torna alla regia di un film autoprodotto fortemente personale, di derivazione autobiografica. Una narrazione che lei stessa definisce “intima e spirituale”, da non perdere.

Trama

Protagonista della storia è Giulia, una donna che dopo aver perso il padre, ne avverte ancora la presenza. Il raffinato compositore fa sentire la propria esistenza attraverso la musica, il suono del pianoforte a cui entrambi erano tanto affezionati. Ma non solo: il padre si rivela in ogni manifestazione artistica. Nei meandri della casa che condivideva con la figlia risuona ancora l’eco della sua presenza, più forte del ricordo. Non mancano le rivelazioni soprannaturali.

Giulia dunque inizia a pensare che il contatto con chi ci è caro possa continuare anche dopo la morte del corpo. Non si adagia nella sofferenza perché sente ancora il padre vicino a sé. Elabora il dolore in modo diverso, forse non molto razionale ma unico, personale. La ricerca di Giulia è divisa in capitoli tematici e ci insegna che il lutto non è necessariamente una perdita: può essere una riconquista.

Cast

A interpretare la protagonista è proprio la regista Giada Colagrande, che si ispira alla sua esperienza personale: l’idea del film nasce infatti dopo la morte di suo padre. Ad accompagnarla in questo viaggio interiore è William Dafoe, grande attore statunitense e compagno anche nella vita reale. Con lui ha partecipato a vari progetti in passato, ma solo ora ha deciso di coinvolgerlo in qualcosa di così tanto personale. Nel film interpreta un amico di Giulia, che la conosce da quando era piccola. Il suo essere gay elimina qualsiasi sospetto di attrazione sessuale tra i due e lascia spazio a un affetto sincero.

Padre di Giada Colagrande
Dafoe è compagno nella vita di Giada Colagrande

A confermare la grandezza del cast ci sono altri due grandi nomi: Marina Abramovic e Franco Battiato. La prima assume il ruolo della madre lontana. Con lei ha già collaborato per la realizzazione del documentario sulla sua vita proiettato al MoMA di New York e al Louvre Museum di Parigi. Battiato invece interpreta il padre della protagonista, appena scomparso. Inoltre è proprio lui a curare le musiche del film.

Padre di Giada Colagrande: curiosità

Per comprendere meglio il film è interessante attingere alle parole della stessa regista, che ha più volte raccontato la sua esperienza personale. Dopo la morte del padre Colagrande ha infatti iniziato ad avere delle visioni che l’hanno ispirata nella scrittura della sceneggiatura. Racconta di aver fatto, notte dopo notte, sogni molto simili: vedeva se stessa sconvolta dalla morte del padre nelle fattezze di un grande compositore, dal volto di Franco Battiato. La regista conosceva Battiato personalmente e lui, dopo aver appreso di questo sogno, ha accettato di buon grado la collaborazione alle riprese.

Padre di Giada Colagrande
Battiato ha voluto interpretare il padre della protagonista

Inoltre la regista ha voluto sottolineare l’importanza di due elementi nel film. Il primo sono gli spazi. La camera esplora tutti gli angoli della casa di Giulia e ogni inquadratura è caratterizzata dalla presenza dell’ombra. L’ispirazione deriva dal Noir americano degli anni Quaranta e prima ancora dall’espressionismo tedesco. L’ombra rappresenta il rapporto tra visibile e invisibile, due facce della stessa medaglia legate alla presenza del padre. Il secondo elemento fondamentale è invece la solitudine: è solo grazie ad essa che la protagonista riesce a cogliere i segnali mandati dal padre. Così, connettendosi a lui, finisce per riconnettersi anche a se stessa.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.