Poultrygeist: Night of the Chicken Dead un film comico-demenziale, a tratti splatter e horror. Una produzione Troma entertainment davvero off topic. Scopriamola insieme.
Poultrygeist: Night of the Chicken Dead
Della nota casa di produzione Troma enterteinment, questo film, diretto da Lloyd Kaufman non è altro che una parodia – pure ben riuscita – del famoso horror La notte dei morti viventi.
Presentato nel 2006 in anteprima mondiale al Toronto After Dark Film Festival è uscito in Italia l’anno seguente al Ravenna Nightmare Film Festival.
Un film a basso costo che narra la storia di un nerd che decide di rivivere il suo primo incontro romantico: un cimitero indiano su cui è stato costruito un fast food. Un cliquet del cinema horror? Vediamo cosa c’è sotto.
La trama
Dicevamo: il protagonista del film si chiama Arbie ed è un nerd incallito che decide di tornare ad Ancient Tromahawk Tribe Indian Burial Ground, ovvero il cimitero indiano di Tromaville dove ha avuto il suo primo – e unico – incontro galante.
Purtroppo al posto del cimitero hanno ora costruito un fast food, l’American Chicken Bunker e la sua fidanzata di allora, Wendy, adesso è una lesbica convinta che protesta contro le multinazionali.
Arbie si fa assumere nel fast food e li conosce gli altri pittoreschi personaggi che lo popolano e che saranno al centro delle vicende del film. Tra questi spiccano il messicano Paco Bell, un misterioso sessantenne e il manager afroamericano Denny.
Ad un certo punto, ecco che arriva un attacco di polli zombie, guidati da uno spirito indiano che riposava nel cimitero defraudato.
Il film non finisce granché, ma vale la pena che non ve lo raccontiamo in modo che siate più invogliati a vedervi questa chicca del cinema horror-trash.
Cosa ne pensano online
Surfando su internet abbiamo trovato diverse opinioni sul film. Alcuni si concentrano sulla trama, parlandone come un di un film demenziale, che più che spaventare diverte. Altri invece pensano che sia una delle produzioni della Troma meglio riuscite.
Addirittura lo paragonano a titoli come Terror Firmer o Toxic Avenger IV, ovvero film che hanno fatto la storia della nota casa di produzione cinematografica.
Kaufman reinventa il mito dell’invasione zombie e lo inserisce in un contesto politicamente scorretto, che punta al demenziale (appunto).
L’ambientazione, Tromaville, è un posto assurdo in cui accadono cose assurde, come gli umani che si trasformano in polli zombie.
La colonna sonora è un mix di jingle musicali che vengono associati a parodie di vecchi film come Lo Squalo o Karate Kid. Insomma, un minestrone spaventoso che alla fine piace e diverte chi lo guarda.
La chiave splatter di Poultrygeist
Il fil rouge di tutta la pellicola è la tematica splatter. Il rosso del sangue che zampilla e gli eccessi di effetti speciali da 4 soldi portano il film in un’altra dimensione.
All’inizio il film non è altro che un susseguirsi di gag dall’umorismo carente, ma poi tutto si sposta sulla tematica dei morti viventi che si nutrono di sangue e cervella, lasciando spazio solo a zampillanti fiotti di sangue rosso che macchia tutto, pavimenti, pareti ed esseri umani (ancora vivi).
Una grande quantità di idee, la maggior parte prevedibili, gettate in un calderone ben mischiato dal regista che riesce a rendere unica la pellicola e degna di nota, al di là del tema affrontato e dall’interpretazione degli attori.
Da vedere per il finale
Ve lo abbiamo detto! Come va a finire dovrete scoprirlo da soli!
Vale la pena vedere Poultrygeist solo per come va a finire. Vedrete che vi entusiasmerà e non ve ne pentirete, per il resto, non vi aspettate interpretazioni da Oscar, ma ricordate che tutto è finalizzato alla realizzazione di un progetto filmico diverso dal solito.