Sangue Misto è un horror italiano diviso in sette parti, diretto da sette diversi registi. Potremo considerarlo un’horror a episodi, una serie di piccoli racconti che insieme formano la pellicola che prende il nome di Sangue misto.
Sangue Misto – l’idea di base
Sette registi, sette storie horror diverse, sette città italiane. Questa è l’idea di base che crea la pellicola. Il film, uscito nel 2016 è il primo Xeno-Horror italiano e anche uno dei primi horror “a episodi”. L’idea non è totalmente nuova, ma l’adattamento è unico e alcuni episodi sono a dir poco agghiaccianti.
L’idea che gira intorno a questi sette episodi non si limita a spostarci in sette diverse città italiane, ma anche tra sette diversi gruppi etnici che convivono sul territorio italiano.
Senza creare problemi sociologi o morali, il viaggio tra le etnie non evidenzia il “diverso” come malvagio. I cattivi sono talvolta stranieri, talvolta italiani.
La trama
Ovviamente, in questa pellicola non vi è una trama, ma sette trame. Sette storie terrificanti, che girano intorno alle diverse comunità etniche delle più importanti città italiane.
Da una bambina africana che custodisce i segreti voodoo insegnatogli dalla nonna, a una banda di albanesi che semina il terrore in un popolare quartiere della Capitale. Da i mostri dell’antico Giappone al segreto del kebab piccante di un negozietto egiziano di Genova.
Tante cose strane si nascondano nei vicoli oscuri delle città italiane. Tanti segreti che le comunità tengono nascosti. Tanto è il terrore che corre nei quartieri al calar delle tenebre.
I registi
Come detto, Sangue Misto gira intorno al numero sette. Sette registi per sette storie. L’idea è di Davide Scovazzo, anche regista di uno degli episodi. I sette registi italiani sono esperti nel lungometraggio e alcuni in corti o medi. Insieme hanno dato vita al primo lungometraggio a episodi, il primo xeno-horror.
A dirigere gli altri terrificanti episodi di Sangue Misto troviamo Isabella Noseda, video artista e performer, Raffele Picchio, già celebre per Moritorus e The Blind King.
Ci sono, poi, Paolo Del Fiol, Lorenzo Lepori, Edo Tagliavini e Chiara Natalini.
Sangue Misto – alcuni degli episodi
Davide Scovazzo ha magistralmente disposto gli episodi in modo da alternare i diversi stili, le ambientazioni e le modalità narrative.
L’episodio diretto dall’ideatore di Sangue Misto è Rigorosamente Dissanguati Da vivi, che ci porta tra una Genova oscura e atroce, tra tossici e locali notturni, fino ad approdare all’interno di un kebabaro che vende carne umana.
Tra gli episodi che più rimangono impressi troviamo, senza dubbio, quello di Isabella Noseda: Grandma’s remedy. Ci troviamo a Torino, all’interno di una comunità africana di cui fanno parte anche una bambina e sua nonna.
Quando la nonna viene a mancare la bambina viene affidata a una coppia di italiani che abusano di lei. La piccola utilizza, però, le pratiche voodoo insegnatogli dalla nonna per mettere in atto la sua vendetta.
È sconcertante e macabro anche l’episodio ideato da Raffaele Picchio: Sakrifice. Questa storia disturbante non è per tutti.
Picchio ci porta all’interno di una comunità albanese a Roma che consuma i più macabri rituali. La protagonista, una giovane mamma disperata, si offre come sacrificio per la banda, che la abusa in tutti i modi possibili, tra torture atroci che non possono che disturbare fortemente lo spettatore.
Quello diretto da Paolo Del Fiol è, invece, il più splatter e gore degli episodi, il quale ci porta all’interno della comunità giapponese milanese.
Sangue Misto prosegue con altre storie disturbanti in altrettante comunità etniche, tra mostri ancestrali e segreti oscuri.
Alcuni dei racconti non vi faranno dormire la notte e, forse, vi terranno lontani da alcuni quartieri delle vostre città per un po’ di tempo.