Slave Girls from Beyond Infinity è un film del 1987 diretto da Ken Dixon e interpretato da Elizabeth Kaitan, Cindy Beal, Brinke Stevens, Don Scribner e Carl Horner. La sua incredibile varietà di contenuti, tra cui le belle protagoniste semivestite, le pistole, le navicelle spaziali e gli alieni, lo rende un film da molti considerato un “cult” del genere anni Ottanta.
La trama
Due attraenti e intraprendenti schiave, Daria e Tisa, riescono a fuggire dalla cella spaziale in cui i loro rapitori le hanno imprigionate. Alla deriva nello spazio, la loro navicella si guasta e si schianta su un pianeta sconosciuto, dove conoscono uno dei pochi abitanti senzienti del pianeta, il cacciatore Zed. L’uomo le accoglie nella sua fortezza: qui Daria e Tisa incontrano Rik e Shala. I due le mettono in guardia sulla vera natura di Zed, uomo pericoloso e sadico che fa sparire, uno ad uno, i suoi ospiti.
Ben presto le ragazze ne avranno la certezza: scoprono infatti che egli colleziona come macabri trofei i corpi delle prede umane che ha ucciso. Decidono pertanto di fuggire, armate di coltelli, attraverso la giungla. Zed parte al loro inseguimento, intenzionato a catturarle e dà così inizio ad una vera e propria caccia umana. Le ragazze tentano di raggiungere un deposito di armi per riuscire a salvarsi dalle grinfie del cacciatore ma la loro fuga è ostacolata da strane e inquietanti creature, che popolano la giungla.
Slave Girls from Beyond Infinity: le protagoniste femminili
Il film ruota attorno alla figura delle due protagoniste, bionde e discinte, che ne sono il centro indiscusso. Una è interpretata da Elizabeth Kaitan, all’epoca 27 enne, bellissima modella ungherese diventata attrice. Gli appassionti di horror la ricorderanno in Venerdì 13 parte VII, Silent Night Deadly Night 2 e Alba Selvaggia. La Kaitan nel film recita la parte di Daria, che di sicuro le calza a pennello. Spavalda e spiritosa, piena di fascino e sensualità, è la vera star del film. Daria è la “donna alfa”, colei che si libera dalle catene per poi rubare un’astronave e fuggire dai suoi aguzzini, senza mai perdersi d’animo. E lo dimostra anche quando brandisce con piglio e aggraziata nonchalance la sua massiccia pistola laser.
Dall’altra parte c’è Cindy Beal che, nei panni di Tisa, incarna alla perfezione il ruolo dell’eroina. Mettendo un attimo da parte i bikini succinti delle ragazze e la loro ammiccante sensualità, è evidente come le loro caratteristiche facciano emergere una certa componente femminista. Esse infatti sfidano la morte e combattono a spada tratta, senza lesinare l’uso dell’astuzia femminile. Non si tratta soltanto di due belle ragazze, ma di due combattenti intergalattiche in gonnella!
Le critiche al film
Ai tempi della sua uscita, Slave Girls from Beyond Infinity non ha mancato di sollevare un nugolo di critiche. La storia d’amore appassionata tra Daria e Rik e l’abbondante sfoggio della nudità, lo hanno portato ad essere citato, nel 1992, perfino dal Senato degli Stati Uniti. Il senatore Jesse Helms, infatti, lo definì programmazione “indecente”, portandolo come giustificazione per l’emendamento del Cable Act. L’obiettivo di Helms era quello di bloccare questo genere di programmazioni via cavo, a meno che lo spettatore non ne facesse specifica richiesta scritta. L’emendamento venne in seguito annullato, ma ad oggi fa sorridere pensare che Slave Girls from Beyond Infinity sia finito in Senato perché considerato controverso e amorale.
Slave girls from beyond infinity: il film
Il film utilizza come spunto e omaggia il racconto del 1924 La partita più pericolosa di Richard Connell. Esso narra di un uomo il quale, vittima di un naufragio, approda sull’isola di Ship-Trap. Qui scopre che il sovrano del luogo ama cacciare gli sfortunati naufraghi.
Da questa idea della caccia all’uomo si sviluppa Slave Girls from Beyond Infinity, un mix di azione, dramma e commedia. Un film che, lontano dagli effetti digitali a cui siamo abituati al giorno d’oggi, è imbevuto di caratteri peculiari dei film low budget anni Ottanta. Il che lo rende un classico e una chicca assolutamente da non perdere per gli appassionati e i nostalgici del genere.