Surf nazis must die è un film di Troma Entertainment uscito nel 1987. Parla di un mondo post apocalittico governato da sedicenti surfisti. In questo articolo vediamo di che cosa parla il film e perché vi consigliamo di vederlo.
La trama di Surf nazis must die
Siamo in California. Le spiagge sono piene di macerie, morte e disperazione. Cosa è successo? Un brutale terremoto ha devastato il mondo e le persone vivono nel terrore perché vengono costantemente importunate dai surfisti nazisti.
Questo gruppo di teppisti miete vittime. Una in particolare, un ragazzo di colore afro-americano, ha però un’improbabile nonna armata di fucile a pompa. La prorompente signora decide di vendicare il nipote uccidendo quanti più surfisti incontra sulla sua strada.
Com’è il film?
Online troviamo pareri discordanti. Alcuni dicono che sia uno dei capolavori della Troma, altri dicono invece che è stato osannato senza motivo. Ad ogni modo, si tratta di un cult di questa casa di produzione.
Recentemente è uscito anche un revival del film che punta a rivalutare questo tipo di cinema. Il pubblico lo ha amato, tanto che chi non lo aveva visto si è andato a recuperare Surf nazis must die. A chi piace il genere del b-movie troverà in questa pellicola tanto intrattenimento liberatorio.
Per alcuni può essere brutto, per altri sgradevole, per altri ancora questo genere risulta essere una risposta anticonformista ai toni mielosi e politicamente corretti di altri generi. Possiamo dire che il genere del b-movie (e con sé tutto il lavoro fatto negli anni dalla Troma) rappresenta una sorta di contro-cultura che vale la pena di essere seguita.
Surf nazis must die e la satira della Troma
Surf nazis must die è un film realizzato con un obiettivo specifico: la Troma Entertainment vuole fare satira e andare a sbeffeggiare la cinematografia patinata. Obiettivo che si pone con quasi ognuna delle sue produzioni.
In particolare con questo film vuole mostrare cosa accadrebbe ad una città come Los Angeles se venisse devastata da un evento naturale come un terremoto (cosa che tra l’altro potrebbe realmente accadere visto dove si trova la California geograficamente).
In pratica il destino della città degli angeli sarebbe quello di diventare un grande deserto tra spiaggia e mare in cui comandano dei ragazzetti senza testa, strafatti di continuo, che si dipingono la svastica sul viso solo perché non sono in grado di trovare un proprio simbolo.
Non a caso, sarà proprio un’ex infermiera di colore a fare loro il mazzo: una signora afro-americana che con il suo fucile a pompa sterminerà parte dei surfisti nazisti in memoria non solo di suo nipote ucciso dai teppisti, ma anche di tutta la gente con una mente aperta e un quoziente intellettivo di livello superiore.
Surfisti nazisti, ricoli e grotteschi
I protagonisti di questa pellicola sono stupidi, grotteschi, personaggi senza senso. I surfisti nazisti sono davvero ridicoli, ragazzetti senza sale in zucca, ma soprattutto senza forza: infatti, si nascondono dietro a grandi pistoloni, a coltelli affilati, ma di forza nelle mani e strategia non ne hanno molta.
A dire il vero non si capisce nemmeno molto bene come possano le persone aver paura di loro. Parlano in modo strano e tra di loro si scambiano dialoghi paradossali e poco credibili. Insomma, si vede che è tutto finto, ma non sembra di stare ad Hollywood.
Volete sapere la cosa più strana del film e dei suoi personaggi? Dopo più di mezz’ora di film salta fuori una sorta di eroe (o faremo meglio a dire antieroe) che inizia a lottare positivamente contro l’oppressione dei surfisti. L’uomo soffre, alla fine vince, un personaggio che diventa un punto di forza per il film.
Surf nazis must die e I guerrieri della notte
Qualcuno ha avuto l’ardire di paragonare Surf nazis must die con il film I guerrieri della notte. In effetti gli elementi di base ci sono tutti: bande con bombolette spray che imbrattano la città, scorribande e lotte intestine che vedono protagonista soprattutto le armi bianche.
Insomma, la battaglia territoriale è alla base della trama e in effetti questa è proprio una caratteristica proveniente dal noto film di Walter Hill. I dialoghi però sono miseri: niente a che vedere con il film del 1979 ispirato al romanzo di Sol Yurick.
Questo ovviamente non è l’unico tratto carente della pellicola in esame oggi, nonostante questo vi consigliamo comunque di vedere Surf nazis must die perché al suo interno sono racchiuse scene interessanti che non intrattengono ma ci mettono di fronte ad una riflessione importante su come trattiamo il nostro prossimo.