Nuovo capitolo della saga del detective che viaggia nel tempo Jack Deth: Trancers 4 vede una svolta nella storia con un cambio netto nei personaggi. Vediamo insieme di cosa parla questo film titolato anche I cavalieri interstellari.

Trancers 4… senza Leena

Ve lo avevamo anticipato già nella recensione della scorsa settimana di Trancers 3: quel film sarebbe stato l’ultimo per l’attrice Helen Hunt e di conseguenza l’ultimo in cui avremmo visto il suo personaggio, quello della bella giornalista Leena.

Non è la sola a non essere più presente nel cast. Infatti, anche Alice e gli altri amici del protagonista non ci sono più: Jack Deth è rimasto solo nel controllo del flusso del tempo e ora viaggia con una nuova speciale macchina temporale che può trovare eventi disastrosi e addirittura porvi rimedio prima che accadano.

Trama del film

Cosa accade il questo quarto capitolo dal titolo I cavalieri interstellari? Durante una spedizione misteriosa una altrettanto misteriosa creatura con occhi da insetto danneggia la macchina di Deth e lo manda in una dimensione alternativa.

La creatura, nominata Solonoid, ha spedito Jack nel mondo medioevale di Orpheus, dove vige la legge magica anziché la scienza. I potenti di questa dimensione – neanche a dirlo – sono i Trancers, con a capo il malvagio Lord Caliban.

Jack si alleerà con i ribelli del posto per aiutarli nella lotta ai Trancers, ma soprattutto per poter sopravvivere e ritornare nel suo tempo.

Band non demorde

Trancers 4 è la dimostrazione che Charles Band non demorde e crede fermamente nel personaggio di Deth, tanto da sfruttarlo fino all’inverosimile (questo non sarà infatti l’ultimo capitolo della saga).

Prende un regista televisivo, nonché grande nome nel mondo dei fumetti, e gli commissiona la sceneggiatura di questa quarta pellicola per la sua Full Moon Entertainment. Il regista e sceneggiatore in questione è Peter David. Nonostante questo, anche questa pellicola rimane un pezzo vintage per pochi eletti.

Jack Deth, un moderno Bogart

Ora che siamo arrivati a parlare di Trancers 4, dove il protagonista si ritrova solo contro il tempo, possiamo dire con certezza che il personaggio di Deth si ispira, seppur liberamente, al famossissimo Bogart.

In questo film raggiunge l’apice della somiglianza con impermeabile e sigaretta sempre alla mano – sigarette la cui marca è bene in vista per tirare su qualche soldo in più per il budget. 

Con il suo costume da duro, Deth porta scompiglio nel mondo medioevale in cui combatterà questa sua ultima battaglia. Cosa strana, non fosse altro perché i ribelli combattono contro entità che di medioevale hanno poco.

Al di là dei paradossi, Deth non si smentisce e rimane sempre “l’uomo a cui non chiedere mai” che abbiamo conosciuto nelle precedenti puntate.

Sceneggiatura banale

Piccola conclusione amara, con riflessione annessa: ma se alla guida del progetto di Band c’è un giovane ma pur sempre brillante Peter David, che all’epoca di Trancers 4 aveva appena iniziato a scrivere niente meno che Spider-Man per la Marvel e Acquaman per la DC – senza tralasciare la stesura dei fumetti di Star Trek – perché la storia di questo film ci risulta così banale?

Ribelli straccioni che vivono nei boschi in un mondo che sembra essersi fermato ai tempi di Robin Hood. Un uomo venuto dal futuro, o meglio da un mondo parallelo semplicemente più moderno, è bloccato nella loro era e sembra la unica loro speranza.

Non vi sembra di aver già visto tutto questo? Forse questo film poteva tranquillamente non esistere, se non fosse che resta e resterà sempre degno di nota per le ironiche battute del protagonista, che valgono certamente la sua visione.