Tromeo and Juliet è una rivisitazione in chiave splatter-erotico del noto dramma shakespeariano che forse più di altri ha da sempre ispirato registi di ogni genere. Scopriamo perché vederlo.
Un film del 1996
Il film è del 1996. Negli anni ’90 le rivisitazioni del genere dramma adolescenziale riprese dal noto bardo sono state molte. Sicuramente Romeo e Giulietta e la storia più gettonata.
Il film è stato diretto a 4 mani da Lloyd Kaufman e James Gunn. Un regista e un aiuto (visto che Gunn non è stato accreditato come co-regista, ma solo citato come collaboratore al progetto) che hanno voluto mantenere i dialoghi originali del testo di William Shakespeare e dare nuova vita ai personaggi e all’ambientazione.
Una produzione Troma Entertainment che dalla sua fondazione è stata una delle case di produzione cinematografica più irriverenti. Non a caso anche Tromeo and Juliet è a tratti demenziale e sopra le righe.
La trama di Tromeo and Juliet
Il protagonista, Tromeo Que, è un ragazzo di origine afroamericana, ma con la pelle bianca. Il padre, Monty Que, lavora nell’industria del porno, e il ragazzo vive costantemente a contatto con il sesso, tanto che si masturba ogni giorni, testando le produzioni hard del padre.
Juliet Capulet (che fantasia) è la giovane figlia di un uomo violento che lavora con Monty. I due sono “amici” fintanto che Cappy Capulet, il padre della protagonista, non inizia una storia di “Alta Infedeltà” con la moglie dei Que Senior. Cappy voleva infatti vendicarsi di Monty che lo aveva estromesso dalla società.
Ovviamente da questo antefatto nasce la celeberrima rivalità tra le due famiglie.
Cappy decide che la figlia dovrà sposare un noto macellaio della zona, ricco e laido, ma Juliet si rifiuta perché è vegetariana ed ha già una storia d’amore con la cuoca di famiglia.
Juliet s’innamora di Tromeo durante un party in casa Capulet. Cappy farà di tutto per ostacolare i due amanti, ma verrà ucciso proprio dai due protagonisti, che subito dopo scoprono di non potersi amare come vorrebbero perché sono fratelli.
Nonostante ciò, i due decidono di sposarsi e di creare una famiglia. Il “blasfemo” del film è dato dalla presenza sul finale di Shakespeare che compare in scena e sorride soddisfatto.
La critica
Che possiamo dire di questo minestrone? Che malgrado sia una versione insolita, demenziale e sgangherata di Romeo e Giulietta, questa pellicola è forse una delle migliori prodotta dalla Troma.
Un film irriverente, oltraggioso, a tratti blasfemo e curiosamente simpatico che ci da una visione perversa e fuori dalle righe del noto dramma.
Tromeo and Juliet è grottesco, ma ha un epilogo meno tragico dell’originale. Nasce da un’idea tanto semplice quanto banale: mantenere i dialoghi originali del dramma, ma cambiare tutto il resto a partire dall’ambientazione punk-rock.
Un contesto moderno, pieno di pazzi disadattati, che parlano in rima.
Tromeo and Juliet: un film comico-demenziale
Va da sè che il film, viste le premesse fatte sinora, è da inserirsi nella categoria comico-demenziale.
Un film fortemente desiderato dalla Troma, che lo distribuì in versione VHS in edicola negli anni successivi all’uscita nelle sale.
Dal punto di vista della regia è meno cheap di quello che si pensa: un prodotto low-quality che risulta però essere più che dignitoso, anche nell’interpretazione dei personaggi.
Attori, appunto, che per essere stati scelti fondamentalmente a casaccio – non è stato fatto nessun casting, ma bensì si è scelto un cast di fortuna – con la partecipazione di amici e parenti funziona nel complesso e porta a casa l’obiettivo di creare un film di quelli che non vorresti forse mai vedere, ma che quando lo vedi ti fa ridere e ti fa stare bene.
Un film (passateci il termine) d’avanguardia estremamente riuscito, che lascia perle inedite come la famosa scena del pene mostruoso che tormenta la verginella Juliet nei suoi sogni.
Per il resto gli elementi per essere anche un buon film trash ci sono tutti: body percing al capezzolo in diretta, scene splatter come il parto della protagonista con fuoriuscita dal ventre di topi veri, insomma chi più ne ha più ne metta.