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Combat Shock

Combat Shock è un film del 1986 prodotto dalla Troma Entertainments. Affronta il tema della guerra in Vietnam e dei disturbi da stress post traumatico. Vediamo di cosa parla e perché vederlo.

Combat Shock e la Troma Entertainment

Combat Shock è un film di Buddy Giovinazzo ed è stato definito come un film incrocio tra Taxi Driver di Martin Scorsese e Eraserhead di David Lynch.

Visionario e crudo, questo è forse l’unico film della Troma Entertainments che non rientri nella categoria commedia demenziale o horror splatter. Non ci sono infatti nudità femminili o trame strampalate: si affronta invece il tema della guerra del Vietnam. Un tema importante e delicato che porta alla luce le emozioni e i sentimenti di coloro che l’hanno combattuta e sono tornati a casa devastati dai ricordi.

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Combat Shock è un film di Giovinazzo realizzato per la sua tesi di laurea e poi comprato dalla Troma

Loyd Kaufman, fondatore e presidente della Troma, del film ha detto: “A mio avviso il vero capolavoro di questa casa di produzione”. Scopriamone la trama.

Trama del film

Il protagonista è Frankie Dunlan. Frankie è un reduce del Vietnam e soffre di disturbi da stress post-traumatico. Continui e scioccanti ricordi della guerra lo sconvolgono costantemente, anche perché Frankie ha subito ed inflitto tantissime violenze e questo lo ha reso vulnerabile e dissociato.

Non ha un lavoro e dorme in una catapecchia a dimostrazione che per i reduci non c’è vita oltre la guerra. Ogni giorno il nostro protagonista vaga per la città alla ricerca di un’opportunità di lavoro: fa colloqui, si imbarca in interminabili file all’agenzia di collocamento e non riesce a trovare pace.

Ad un certo punto incontra Morbe e la sua vita cambia. Morbe è un tossico e ha un sacco di debiti. Frankie adesso vede la vita sotto una luce ancora diversa e nuova, ancora più squallida e senza soluzione di continuità.

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Ecco la locandina rivisitata dalla Troma del film

Frankie ha un’ultima speranza di redenzione: riconciliarsi con il padre. Lo chiama e questi al telefono non lo riconosce: “Mio figlio è morto servendo il suo Paese in Vietnam”. Una volta dette queste parole riaggancia. Frankie aveva bisogno di soldi, ma soprattutto di affetto. Con questa chiamata perde anche l’ultima speranza di tornare ad essere una persona come tutte le altre.

Ormai Frankie non ha più nulla per cui vivere, nemmeno la moglie e il figlioletto neonato. Come andrà a finire il film secondo voi? Quello che vogliamo dirvi è che questa pellicola è l’unica drammatica della Troma.

Forse con queste parole vi immaginate già il finale. Quello che conta è che il film è fatto bene ed ha un bellissimo significato.

Curiosità su Combat Shock

Il film venne girato con un budget di 40.000 dollari. Un film low cost che Giovinazzo propose come tesi di laurea titolandolo America Nightmares.

Solo successivamente venne ri-titolato Combat Shock proprio dalla Troma che acquisto il film per inserirlo nel suo catalogo e lo distribuì home video.

Anche la locandina cambiò con il cambio di titolo: la Troma decise infatti di farlo sembrare un film alla Rambo e questo aiutò tantissimo le vendite e i noleggi.

Con questo film la Troma vira lontano dai suoi soliti film per cui è conosciuta in tutto il mondo, ma ne è valsa la pena perché è diventato un cult del genere militare, post Vietnam.

Secondo noi vale la pena vederlo perché mostra uno spaccato della vita americana che vale sempre la pena di ricordare e studiare. Gli americani hanno fatto di tutto per questa guerra senza né vinti né vincitori e molte sono state le conseguenze che ha portato al grande paese a stelle striscie, soprattutto in termini di malattie psicologiche.

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