Il Guardiano del Ghiaccio è un film italiano diretto da Salvatore Metastasio e presentato al Trieste Science + Fiction Festival. Il film ci porta ad esplorare il labirinto morboso e tormentato che si nasconde nella mente del protagonista.
Il guardiano del ghiaccio: la trama
Claus è l’autista di una funivia, la cui esistenza è solitaria e malinconica. Vive in cima alla montagna, dove il freddo e la neve non lo abbandonano mai. Sembra godere della sola compagnia del suo fedele cane.
Tuttavia, nessuno sa che in casa con lui vive anche Cloris, di una quindicina di anni più giovane di lui, malata mentale. Vive rinchiusa e segregata in casa, nessuno è a conoscenza della sua esistenza.
Claus è dolce e premuroso con Cloris, anche se le vieta di uscire o di entrare nel suo studio. Tuttavia, Cloris è l’unica persona che conosce il lato più tenero di Claus.
La situazione sta però peggiorando sempre più, a causa della malattia mentale di lei. Quando Claus sente che sta per verificarsi un evento astronomico straordinario, l’esplosione della stella Betelgeuse, decide di mettere in pratica delle vecchie teorie che aveva abbandonato. Claus era, infatti, un neurochirurgo esperto in alcune teorie rivoluzionarie.
Un giorno incontra Dana, una passeggera della funivia che somiglia molto alla sua Cloris. Decide, quindi, di rapirla, per sperimentare la sua teoria su di lei, prima di metterla in pratica con Cloris.
L’esperimento sembra essere un successo, ma proprio quando è pronto a metterlo in pratica anche su Cloris i segreti che aveva per anno celato vengono alla luce, sconvolgendo la realtà.
Regia e cast
Alla regia troviamo Salvatore Metastasio, regista e produttore italiano. Prima del film del 2017 ne ha diretti altri: A Sud del Sud (2014), Ovunque Miracoli – Il Taumaturgo ed il compositore scettico (2009), Uno scatto nell’Agri (2008).
Al suo fianco troviamo Giulia Morgani, co-sceneggiatrice e interprete, nelle doppie vesti di Cloris e Dana. Fanno parte del cast anche Alessandro Vantini, nei panni di Claus, Fabio Balasso, che interpreta Mattia, Pietro Faiella, nei panni del Dr. Andrea De Dominicis. E ancora: Pietro De Silva, Paolo Perinelli, Claudio Boccaccini, Emanuele Corradini, che interpretano, rispettivamente, Paride, Fausto, Gino e Giulio.
La fotografia è curata da Onofrio Damiano e le musiche sono di Francesco Perri. Entrambe sono perfettamente allineate con la narrazione angosciante e opprimente del film.
Il guardiano del ghiaccio non è solo un horror
Il guardiano del ghiaccio ci porta nella mente dei protagonisti, trascinati in un subbuglio confuso e offuscato dalla malattia e dai segreti rimasti sepolti per anni.
Tuttavia, non è facile collocare la pellicola in un solo genere cinematografico. Sebbene abbia tutte le caratteristiche dell’horror e del thriller, ci sono anche sfumature drammatiche e fantascientifiche.
Sicuramente il film gira intorno alla malattia mentale. Portando lo spettatore nella mente offuscata dei protagonisti, il film risulta a tratti incomprensibile e sconnesso, esattamente come la mente di un malato schizofrenico.
L’ambientazione risulta pesante, angosciante, claustrofobica, con colori scuri e opprimenti, come la “prigione” dove Cloris è rinchiusa in cima alla montagna. Esattamente come la “prigione” che Claus si è autonomamente creato, allontanandosi da tutto e da tutti.
Il film riesce molto bene quando ci muoviamo nelle parti incentrate sulla malattia mentale, sulla claustrofobia e sul thriller. La parte fantascientifica, forse, non è ben strutturata, tuttavia è fondamentale per mantenere il filo narrativo e rimanere coerente con la storia.