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Mutation

Un film che parla della Seconda guerra mondiale e che guarda niente di meno che al maestro Fritz Lang. Mutation del regista Marc Feshe è un film del 1999 in cui si racconta la storia di una mutazione e di come la società cambia in seguito ad essa. Scopriamo insieme questa pellicola.

La trama di Mutation

Siamo nel periodo della Seconda guerra mondiale. I protagonisti della nostra storia sono i nazisti che, com’è noto, compiono esperimenti genetici di dubbia e terribile natura.

In particolare questa è la storia dello scienziato Gottfried che sta lavorando allo sviluppo di un virus in grado di modificare il DNA umano per trasformare chiunque in una micidiale macchina mortale.

mutation film virus
Un virus cambia le sorti dell’umanità e la natura dell’essere umano. Ecco al trama di mutation.

Il virus si chiama K7B ed è un composto che più che creare soldati invincibili, crea soldati assetati di morte. La cosa che poi rende tutto più complicato è che trattandosi di un virus, lo si può attaccare a coloro che vengono colpiti da un umano infetto.

Mano mano da un unico paziente zero nasceranno tanti uomini e donne con una grande prestanza fisica, super aggressivi e violenti, ma soprattutto assetati di carne e sangue umano.

L’epidemia diventerà un episodio fuori controllo che modificherà per sempre le sorti dell’umanità.

Niente di nuovo…

Ok, potete dirlo: niente di nuovo. Mutation non ci propone niente di nuovo, almeno leggendone la trama. Quello che possiamo dirvi però è che si tratta di un film stravagante che è stato prodotto con poco e che ha un suo perché soprattutto perché ci ricorda in molte inquadrature il maestro Fritz Lang.

Se Feshe è riuscito anche solo a pareggiare i conti con il suo guru cinematografico? Neanche un pochino, ma il solo fatto che sia riuscito con un budget prossimo allo zero a rimandare la mente dello spettatore ad un cinema così alto gli fa onore.

Uno splatter tedesco

Mutation altro non è che un horror splatter tedesco in cui si cita Hitler e i suoi ben noti esperimenti sull’essere umano alla ricerca della ricetta che potesse creare un super uomo capace con un solo colpo di spodestare interi eserciti.

Come sempre, la critica a questa visione totalitarista del mondo e dell’umanità viene riprodotta con un esperimento andato male che crea conseguenze inimmaginabili a cui non si può porre rimedio. Insomma, grazie al cielo Hitler non ha creato nessun super soldato ai tempi della Seconda guerra mondiale, ma visto che i pazzi potenti al mondo esistono ed esisteranno sempre, autori come Feshe cercano di ricordare che tutto è possibile tramite la scienza e quindi di stare ben attenti.

Timo Rose alla guida della fotografia di Mutation

Torna il nome di Timo Rose, qui direttore della fotografia, che crea immagini sanguinolente e rocambolesche. Ci piace. Ci piace soprattutto perché questo genere di film vuole essere una valvola di sfogo per molte persone che adorano l’horror nella sua veste più trash.

Rose non ha fatto solo questo per Mutation e Feshe: a quanto pare sembra che abbia curato anche il make up e le acconciature a dimostrazione che il film è una pellicola davvero low cost.

Mutation è per gli appassionati

Dopo tutto quello che abbiamo detto sinora non possiamo che affermare che Mutation è un film che non può non essere visto da coloro che amano il genere horror, quello d’altri tempi, a tratti teutonico.

Per loro ci sono anche i capitoli successivi, ovvero Mutation 2 e Generation dead (diretto da Timo Rose nel 2001). Oltre a questi titoli nel 2007 è uscito anche Mutation-Annihilation (sempre diretto da Timo Rose).

mutation locandina film
Ecco la locandina del film Mutation uscito nel 1999

Tutti lavori crudi, a basso costo, underground che vogliono dare sfogo a questa visione dell’umanità alle prese con un problema genetico che mette l’uomo contro l’uomo e lo rende cacciatore di se stesso.

Concludiamo con una citazione…

Mutation ci ricorda che non c’è differenza di razza tra gli esseri umani. Tutti possiamo essere vittime o carnefici, al di là del colore delle pelle o dal nostro luogo di appartenenza.

Una conclusione ben riassunta da una citazione trovata online relativamente al film di Feshe che dice: “L’ideologia del nazionalsocialismo si basava sull’esistenza di differenti razze. Le differenze non erano solo psicologiche, ma anche biologiche e intellettive. Esistevano razze di alta e bassa qualità. Secondo la visione di Hitler esisteva una sola razza nobile, ovvero quella nordica: la razza ariana. Le razze di bassa qualità erano gli ebrei, gli slavi e gli asiatici.”

 

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