The Carpenter’s House

The Carpenter’s House

Sono settanta minuti ad altissima tensione quelli di The Carpenter’s House, horror italiano del 2018 prodotto dalla Carpentry Productions. Il regista Brace Beltempo ha realizzato questo slasher pieno zeppo di sangue e di scene cruente, con risvolti volutamente sopra le righe di violenza soft-porn ai danni delle sexy e giovani protagoniste.

Trama

Le componenti della rock band Vicious Lips cercano la location perfetta dove girare il loro videoclip. Le quattro ragazze sono estremamente ambiziose e disposte a tutto pur di raggiungere il successo. La loro ricerca termina in una vecchia falegnameria abbandonata, già nota in passato per essere stata scenario degli omicidi efferati di un serial killer. Una volta raggiunto il luogo, si accorgono però di non essere sole. La falegnameria non è realmente abbandonata ma qualcuno la sta ancora abitando e questo qualcuno, nascosto nell’ombra, è tutt’altro che ben disposto nei confronti delle visitatrici. Ormai è troppo tardi per fuggire e le rocker si ritrovano coinvolte in un terribile vortice di violenza e sopraffazione.

The Carpenter’s House
The Carpenter’s House: una scena del film.

Il regista

Facciamo un rapido excursus sulla carriera del regista milanese Dario Guerrini, in arte Brace Beltempo, uno dei talenti nel panorama del cinema indipendente italiano. Lo avevamo già conosciuto come direttore della fotografia in Terror Take Away di Alberto Bogo nel 2018. The Carpenter’s House è la sua prima esperienza con un lungometraggio tutto suo. Seguirà poi un altro horror, Alice Was My Name, nel 2021. Nel mezzo, ci sono cortometraggi come Wild West Coast, docufilm dedicato all’America, e svariate produzioni pubblicitarie e video musicali. Brace dimostra di essere un artista dalle molte sfaccettature e dai mille interessi e ha sempre un progetto che bolle in pentola, come si evince anche dai suoi canali social. Non stupisce quindi che dalla sua fantasia fervida sia nata una chicca come The Carpenter’s House.

The Carpenter’s House: l’erotismo in primo piano

Il film è stato realizzato con budget ridottissimo ma, nonostante questo, presenta dei notevoli punti di forza.
E se di punti di forza vogliamo parlare, non si può non partire dalle bellissime protagoniste, Selene Frimm (Ashley), Marika Barbie Esposito (Jennifer), Soraya Maggio (Sick) ed Alessia Semprebuono (Kelly).
La storia ruota intorno alla loro sensualità, tanto da diventare a tratti un conturbante torture-porn che non disdegna i risvolti fetish, le scene lesbo e il bondage. L’erotismo delle affascinanti ragazze riesce senz’ombra di dubbio a raggiungere il suo obiettivo: catturare l’attenzione dello spettatore. Tra inquadrature ammiccanti, dialoghi intriganti e scene “hot” il film si gioca tutto sull’onda della trasgressione. E, per l’ennesima volta, c’insegna quanto possa essere efficace il connubio tra sessualità e horror, tra erotismo e violenza.

The Carpenter’s House
The Carpenter’s House: una delle molte scene di nudo.

The Carpenter’s House: considerazioni

Brace Beltempo utilizza sapientemente l’atmosfera buia per tamponare alcune carenze dovute al basso budget impiegato. È proprio l’oscurità a stimolare la fantasia del pubblico, incoraggiandolo ad immergersi totalmente nella visione. Il regista si è occupato inoltre di curare le musiche, con un mix di brani metal e magnetici che contribuiscono a creare la perfetta atmosfera. Il film si sviluppa con un buon ritmo tra una tortura e l’altra, tra una decapitazione e l’altra, con dettagli squisitamente gore e truculenti, fino ad arrivare ad un colpo di scena inatteso.

The Carpenter’s House
The Carpenter’s House: la locandina del film.

The Carpenter’s House si rivela così un horror assolutamente originale e gradevole, ad alto impatto emotivo. La trama è lineare e non si perde in dietrologie o dettagli complessi. Si tratta di un puro e semplice splatter, ottimamente realizzato, che farà sicuramente divertire gli appassionati del genere. Consigliatissimo a chi voglia discostarsi per un attimo dal panorama mainstream e supportare un prodotto indie nostrano.

 

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