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Mother’s Day: una diabolica mammina

Mother’s day è un film statunitense di genere horror del 1980. Novantuno minuti di tensione da trascorrere aggrappati alla sedia: se vi piacciono le storie di famiglie folli e deviate, questo film fa sicuramente per voi. La vicenda è quella di una madre squilibrata che incoraggia i suoi rampolli a seviziare ed uccidere dei malcapitati turisti, godendosi lo spettacolo. Il film è stato diretto da Charles Kaufman, che lo ha anche scritto insieme a Warren Leight e prodotto con Michael Herz. Questo cognome non vi suona nuovo? Certo, Charles è il fratello di Lloyd Kaufman, boss della Troma Entertainment, casa produttrice del film. Oltre che di altri successi come come Troma’s War e Terror Take Away. Tra i protagonisti troviamo Nancy Hendrickson, Deborah Luce, Tiana Pierce, Fredrick Bara, Michael McCleery e Beatrice Pons.

La trama

Il film si apre con gli autostoppisti Terry e Charlie che accettano il passaggio di una dolce vecchina. Durante il viaggio, vengono sorpresi da due uomini, che massacrano le coppia. Si scopre che gli assassini, Ike e Addley, sono i figli della donna. Questi sono così sottomessi e devoti alla madre da obbedire ad ogni suo comando per soddisfarne i desideri sadici.

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Mother’s day: una scena del film.

Nelle scene successive, incontriamo tre amiche di vecchia data, Trina, Abbey e Jackie, che decidono di trascorrere dei giorni in campeggio. Jackie per la reunion ha scelto i boschi dei Deep Barrens, in New Jersey. Le ragazze si accampano e si godono la vacanza, pescando, nuotando e chiacchierando attorno al falò. Finché, nel cuore della notte, vengono sorprese da Ike e Addley, che le catturano e le conducono nella loro casa squallida e diroccata. È qui, sotto l’occhio attento e divertito della madre, che mettono in atto le peggiori torture, cominciando dalla povera Jackie. Le ragazze cercano di fuggire nei boschi, scatenando una caccia efferata all’ultimo sangue.

Mother’s day: un film controverso

Al momento della sua distribuzione, Mother’s day suscitò molte perplessità per i suoi contenuti crudi e violenti. Le scene di stupro, in particolar modo, furono classificate come troppo brutali e intollerabili.
Per questo motivo divenne oggetto di censura da parte della British Board of Film Classification (BBFC), che ne vietò la proiezione nel Regno Unito.

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Mother’s day: una scena del film.

In effetti la critica cinematografica fu impietosa nei confronti del film. Roger Ebert nella sua recensione gli conferí un voto di addirittura zero stelle, specificando  quanto fosse disgustato dalla violenza del film. Jack Mathews definí la storia “ripugnante” e Tom Sullivan classificò la pellicola come “solo malata”.
Questo non impedì a Mother’s day di riscuotere un discreto successo e apprezzamento da parte del grande pubblico. Tanto da far nascere un remake nel 2010, diretto da Darren Lynn Bousman e prodotto da Brett Ratner.

Considerazioni sul film

Mother’s day è il classico film slasher, in cui una trama piuttosto semplice funge da collante tra diverse parti gore e uccisioni che puntano a sorprendere e sconvolgere il pubblico. Obiettivo non del tutto raggiunto, anche a causa di effetti speciali non particolarmente esaltanti. Nonostante questo, il film ha una buona fotografia e tocca questioni che lo elevano in parte dal mero horror tutto sangue ed azione. Per esempio, mette in luce il tema caro alla psicanalisi della “madre padrona”, a sua volta vittima di una figura genitoriale malsana.

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Mother’s day: la locandina.

Inoltre, vi è una critica piuttosto palese al consumismo moderno e alla diffusione/abuso del mezzo televisivo. A tal proposito, lo scrittore Scott Aaron Stine ha dichiarato: “il film sferra un duro colpo al consumismo, alla psicologia pop, alla cultura televisiva, alle aspettative dei genitori e persino agli eccessi gratuiti degli anni ’70“.
Insomma, Mother’s day è una pellicola interessante, che vale la pena di guardare almeno una volta. Potrà piacere o non piacere, ma di certo ha tutti gli elementi per rimanere ben impressa nella mente dello spettatore.

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