The bride of Frank è un horror del 1996 diretto da Steve Ballot, pseudonimo di Escalpo Don Balde. In un’ora e mezza il regista riesce a creare una storia ricca di deliri e abomini, perfetta per gli amanti del genere: scopriamo insieme di cosa si tratta.
La trama
Protagonista della vicenda, come intuibile dal titolo, è Frank. Si tratta di un uomo vecchio, brutto e fuori di testa, un senzatetto che vive e lavora nella squallida fabbrica di una compagnia di spedizioni, calata nel disagio della periferia newyorkese. In cambio di aiuto infatti ha ottenuto la simpatia dei propri colleghi e la possibilità di dormire all’interno dell’edificio. Qui però pullulano personaggi volgari e violenti, simili a lui in quanto pervertiti e sanguinari.
Per questo il protagonista, in un tale clima di follia, trova il suo posto perfetto. Eppure gli manca qualcosa: una compagna. Frank dunque inizia a cercare la donna ideale con una così forte determinazione da porre annunci sui giornali e ammucchiare i cadaveri di tutti coloro che si oppongono al suo obiettivo. Riuscirà nell’intento di trovare la moglie rispondente alle sue aspettative?
The bride of Frank: il cast
Gli interpreti sono tutti attori amatoriali, per la maggior parte non più visti in altre pellicole. Oltre a menzionare Vivi Vixen, Tamsin Atkinson e Alley Ninestein, è bene sottolineare che lo stesso regista Steve Ballot ha interpretato una parte importante all’interno del suo film, quella del gestore della compagnia di trasporti che permette a Frank di lavorare e dormire nel magazzino. D’altronde, per questa pellicola Escalpo Don Balde ha ricoperto i ruoli di sceneggiatore, produttore, regista e co-star.
L’incapacità di relazionarsi con gli altri del protagonista permette di tratteggiare scene di assoluta follia, intervallate da estrema violenza ma anche black humor e risate incontenibili. Sembra infatti che, per aumentare il senso di realismo, il regista abbia scelto un vero e proprio senzatetto per la parte di Frank, di nome appunto Frank Meyer. L’uomo sarebbe stato convinto a recitare con la promessa di vitto e alloggio gratuito.
The bride of Frank: curiosità
Anche in questo caso siamo di fronte a un film a basso budget, realizzato con l’ausilio di semplici videocamere a nastro. Si tratta però di un esperimento quasi rivoluzionario, che mette a dura prova anche i più appassionati del genere horror poiché cerca di spingersi oltre ogni limite di contegno, di sopportazione etica e visiva. Le scene rivoltanti sono frequenti, spesso punteggiate da turpiloquio.
L’obiettivo del film è proprio quello di risultare abominevole, grazie alle azioni e al linguaggio non solo del protagonista, ma anche degli altri personaggi. Le ambientazioni, i caratteri, i comportamenti: tutto è ripugnante e in questo modo lascia anche allo spettatore più preparato un senso di disagio. Oltre ogni tabù, Steve Ballot crea un nuovo tipo di cinema che, amato o odiato, non può che essere definito estremo, unico e sovversivo.