The Carpenter

The Carpenter: un conto aperto con il passato

The Carpenter è una pellicola indipendente tutta italiana. Girata nel 2019, tratta con intensità il tema della guerra, ad oggi più sentito che mai, che, come la storia ci insegna, lascia sempre delle ferite aperte. La regia è dell’emergente Steven Renso e la sceneggiatura dello stesso Renso con Pietro Lovato. Il film è stato prodotto dalla Klodjo Production, Sinossi Film.

The Carpenter: la trama

Si può fuggire dai fantasmi del passato? Sembrerebbe proprio di no.
Sam Rhino (Davide Gambarini) è un soldato che ha preso parte ad alcune missioni nella guerra del Kosovo. Fatto ritorno a casa, decide di ritirarsi nelle vallate bergamasche per ritrovare la pace. Qui, con l’amata figlia, riprende a condurre la sua quotidianità. Un giorno, però, in questa calma apparente irrompono due loschi individui, che riapriranno vecchie ferite e porteranno a galla alcune faccende irrisolte. Il militare dovrà a questo punto fare i conti con il proprio, doloroso passato, affrontandolo faccia a faccia.

Un thriller italiano

Nel panorama cinematografico italiano si fatica a trovare produzioni action/thriller. Nonostante il genere sia stato scelto da veri e propri maestri come Lucio Fulci, Umberto Lenzi, Pupi Avati e Dario Argento, spesso con connotazioni horror e drammatiche, esso risulta ancora un terreno poco battuto per le produzioni nostrane. Che, è evidente, preferiscono di gran lunga mettere in scena la commedia o il dramma. Eppure, il genere thriller è amatissimo dal pubblico, anche se difficile da realizzare.

The Carpenter
The Carpenter: una scena del film.

Per questi motivi è apprezzabile il tentativo di Steven Renso di portare una boccata d’aria fresca nel cinema italiano con un thriller, oltretutto di stampo militare. A dimostrazione del fatto che nel nostro paese non mancano le idee e i giovani talenti, desiderosi di fare la differenza con un prodotto originale ed unico.

Lo scenario perfetto

La location scelta dal regista veronese, Dossena, era già stata utilizzata per il cortometraggio Kastriota. Evidentemente, la cittadina si è rivelata perfetta per Renso, tanto da definirla “piccola, ma al contempo grande nel cuore” e da renderla scenario anche di The Carpenter.  I luoghi della Valle Brembana infatti sono particolarmente adatti e suggestivi come location grazie al loro fascino naturalistico, ai bei paesaggi, agli scorci caratteristici.

The Carpenter
Dossena, location di The Carpenter.

Inoltre, l’idea di girare il film in questi luoghi è stata accolta a braccia aperte dai suoi abitanti, sindaco in primis, che hanno agevolato in tutti i modi lo svolgimento delle riprese e il lavoro della troupe.

I temi importanti

The Carpenter tratta innanzitutto un tema impegnativo e delicato, quello della guerra. Prima di girare film, Steven Renso ha rispettosamente approfondito le vicende di guerra, intervistando dei kosovari sopravvissuti agli anni del conflitto. Il dramma viene così affrontato riflettendo sulle conseguenze di ogni scontro armato, sugli orrori che vengono perpetrati fino ad oggi, sensibilizzando lo spettatore.
Altri temi di valore che il film va a toccare sono quelli dell’amore e dell’amicizia, così come il regista dichiara sulla sua pagina Facebook: “oltre ad essere un thriller, è la storia di un padre e una figlia, dell’amore che non sempre è corrisposto o convenzionale, della ricerca di una redenzione, e del passato che ci mette alla prova”.

The Carpenter: considerazioni sul film

Vediamo ora i punti di forza di The Carpenter. Innanzitutto, è doveroso sottolineare l’ottima scelta dei protagonisti, che ha richiesto sei mesi di attente selezioni. Un cast di attori di primo livello: Pino Torcasio nel ruolo di Romolo, Yoon C. Joyce, il già citato Davide Gambarini, Paolo Massaria.

Eccellente la colonna sonora realizzata e scritta da Dimitri Ferrari con il contributo di Paolo De Carli al sound design, che conferisce al film una buona dose di carica emotiva.

The Carpenter
The Carpenter: la locandina del film

Inoltre, una menzione particolare va alla cura della fotografia, a opera di Pietro Ginieri, che alterna luci ed ombre, toni freddi e cupi e toni caldi e più luminosi, sottolineando gli stati d’animo dei personaggi.

Ma arriviamo alla caratteristica più importante di un thriller: la sua capacità di suscitare tensione. In questo, The Carpenter riesce perfettamente, creando una suspense crescente che alimenta la curiosità dello spettatore.
Così, la visione del film è carica di emozioni… da non lasciarsi sfuggire.

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